"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore."
B. Brecht
"Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi."
J. Conrad
Oggi, mi piace augurare all'Atelier ed al CDIOT due aforismi di due "mostri sacri" dell'arte: drammaturgo di un teatro davvero "sociale" , "collettivo" e rivoluzionario, Bertold Brecht e uno scrittore, Joseph Conrad, che dell'epica del primo traduce nel proprio racconto ll'eroismo dell'uomo con la propria motivazione alla vita, dopo una personale esistenza di vita così travagliata, direi, proprio tra i marosi.
Difficili entrambi e tutti e due appassionati a lavorare con quanto si cela oltre la superficie della comunicazione o della comune "empatia". "Straniamento" nel teatro e teso ad osservare cosa c'è dietro il destino delle storie con lo sguardo al contesto dove queste vivono, il drammaturgo; intenso fascinatore dell'attenzione e identificazione del lettore, nella lettura etica e struggente del destino dei suoi personaggi, lo scrittore.
Due uomini, direi certamente, che di gran lunga hanno aspirato ai livelli più elevati di quella coscienza umana e collettiva (cultura) che si situa ai gradi più alti della scala di Maslow.
Auguri miei guitti, auguri miei marinai, anche al nostro "lavoro"!
Nessun commento:
Posta un commento