L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







giovedì 20 maggio 2010

Drammaterapia e l'epopea perenne:Now no matter, child, the name

"Now no matter, child, the name;
Sorrow's springs are the same

Epica è la crescita di questo uomo stracciato dagli eventi e sempre pronto a ricominciare! Non solo le gesta degli dei e degli eroi.
Eroico quel pezzo di strada che sollevava il peso di un uomo che sollevava il peso di una pietra che sollevava verso il cielo la piramide o il trionfo di un re. Si può godere della gloria di qualcun altro sino a vederci la nostra! Non è questo quell'acquiescente abbassare le corna del cervo sconfitto che accetta che l'altro sia vincitore nella sfida nella e per la vita e si mette nel suo posto piccolo e limitato a guardare. Proprio così un "regola" funzionale all'adattamento, nella cultura ci ha regalato in prestito lo "spostamento", la "proiezione", la "negazione" perfino. Nessuna ribellione per lo schiavo, adattato o meno; ma il re o il leader -giacchè intrattiene anche inconsapevole i sogni e l'invida degli altri- non dovrà mai vacillare, altrimenti, "nudo", offrirà, pur senza volerlo, le sue carni in pasto ai suoi devoti sudditi od avversari. Accadde a Savonarola, principe della predica eretica, avere i suoi proseliti quali accaniti dispensatori della sua morte; a Robespierre... Spesso la libertà può esistere solo come sogno, mai come legge, perchè se trova la sua essenza nel diritto, automaticamente entra nella contraddizione dei termini...

Il sogno invece è per sua natura libero, di esaltare ed abbattere, senza la retorica conciliazione degli opposti. Che la rivoluzione sia rivoluzione e la restaurazione sia restaurazione, se le leggiamo nella profonda realtà dei bisogni e timori umani.
Ma intanto quest'uomo deve crescere per avere la propria voce, cioè la propia esperienza. Anche l'Atelier ha la sua crescita: con abbandoni di leaves lungo il percorso, il silenzioso e rassicurante suono della linfa dalla terra sino alle foglie giovani della primavera ed al concerto di vento e rami nudi ad autunno, poi, nell'inverno, la scintillante finzione di ghiaccioli che hanno addormentato la sua vita.
Crescere, senza smettere mai di farlo, sbagliare senza mai smettere di farlo, milgiorare senza mai smettere di farlo, fuori di questo, ci dice Cortazar...tutto è troppo orribilmente ripetuto, risaputo e narrato: la stessa mano sulla pelle di Cleopatra ed il solito saluto.
Natalie Merchant ci dà ancora una sensibile suggestione su quanto cresce e matura silenziosamente in noi. Lirica e piena di armonia. No, non direi pessimistica. Solo vera, senza l'allucinazione della realtà travestita dei sogni di altri. Ma poi, mi chiedo, mi seguite...od io seguo voi? Dimenticavo è un girotondo!

Spring and Fall: to a young childNatalie Merchant

Margaret, are you grieving
Over goldengrove unleaving?
Leaves,like the things of man, you
With your fresh thoughts care for, can you?
Ah!as the heart grows older
It will come to such sights colder
By and by,nor spare a sigh
Through worlds of wanwood leafmeal lie;
And yet you will weep and know why.
Now no matter, child, the name;
Sorrow's springs are the same
Nor mouth had,no nor mind, expressed
What heart heard ofghost guessed:
It is the blight man was born for,
It is Margaret you mourn for.

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