L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 22 ottobre 2011

Drammaterapia, le Scoperte dentro al Cilindro


"Le Scoperte dentro al Cilindro"
Buonasera, vi presento Director (seconda CiccioRospo68)

19 Ottobre 2011, Atelier Liberamente
All’ombra della imponente Basilica di san Paolo, si svolge il secondo appuntamento di questo nostro primo corso da aspiranti attori. Sono le 20,30, il director è in forma smagliante, e in qualche modo lo siamo anche noi, adrenalinici nell’attesa. Attesa che si prolunga sino alle 21,00 perché all’appello mancano ben 3 studenti…Non arrivano, il director cerca un pacifico compromesso con il suo telefonino cercando di chiamare e di scovare messaggi chiarificatori per quelle assenze. Povero director, non è colpa sua se a volte le compagnie telefoniche non consegnano puntuali i messaggi..rimpiangiamo i piccioni viaggiatori.
Qualcosa viene chiarito, i tre assenti non verranno. Ci sediamo noi allora, iniziamo, 3 donne, 3 uomini, e il director, che è spirito puro, quindi non fa parte di noi (director, questa frase le costerà un po di più). Egli ci raccomanda di avvisare per tempo eventuali assenze, perché in certe condizioni, non è possibile avanzare regolarmente con il programma. Questa sera infatti si farà qualcos’altro.
Sinceramente sono un po’ rammaricato, perché chissà come, i tre assenti ci fanno sembrare veramente pochi. Ma il conduttore è pronto, non si perde d’animo, 1,2,3 ...iniziamo dopo averci spiegato l’importanza della presenza di ognuno di noi al corso, ci chiede le impressioni e le esperienze successive al nostro primo appuntamento.
Così a turno, chiusi nel solito circolo seduti, ognuno esprime le proprie impressioni. Tutti, in un modo o nel’altro sembra abbiano tratto benefici nella vita quotidiana, qualcuno, come me, ha dimenticato di fare gli esercizi respiratori…(!).
Il conduttore ci fissa uno ad uno mentre parliamo. Durante la seduta ci racconta due episodi analoghi, ma con diverso destino purtroppo, che saranno importante base per il prosieguo della serata. Non racconterò i due episodi, sia perché in questo modo rimangono esclusivo appannaggio dei presenti e i tre assenti -piccola punizione- ne saranno curiosi), sia perché un racconto è da “bollino rosso” per la drammaticità della storia.
Il conduttore ci invita ad intraprendere un’azione teatrale, basata su una metafora importantissima per ognuno di no, come scopriremo di lì a poco. Bisogna infatti mimare, con i tempi giusti, ma ognuno con il proprio “io”, la fase in cui una persona, all’improvviso si sente “strozzare”, “tirare” dalla pericolosità di una “invisibile pesantezza dell’essere”, una pericolosa zavorra di cui liberarsi.
Inizia Fenice, la sua azione è magistrale, ha interpretato l’azione in modo “teatrale”, a giudizio di tutti con un ottima espressione mimica. Personalmente sono rimasto impressionato, sembrava un attore veterano. Estrema naturalezza nella riproduzione della dinamica. Si discute in proposito, poi è il momento di Licia.
Colpo di scena, Licia interpreta l’azione in modo totalmente diverso da Fenice, mantenendo una mimica ed un espressione notevolmente drammatica. Da applausi a scena aperta!
L’emozione e l’immedesimazione hanno dato luogo anche ad un momentaneo malessere di uno di noi. Qui mantengo la privacy. Ma segnalo che questo ha dato luogo ad un tempestivo importante ed inaspettato momento di “ipnosi”.
Il director parla, con un tono costante, sia a noi, che all’interessato, in evidente stato ipnotico.
Dopo pochi minuti, tutto si è risolto, ed l’empasse emotiva che aveva spinto il director ad operare una induzione è passato…Birdy si sveglia al primo voluto e preannunciato cambio di tono della voce…(director ma che magia e’?).
Torniamo subito alle interpretazioni, siamo sulla strada giusta. Ci è quindi spiegato dove potrebbero essere nascosti certi nostri errori del percorso mentale, i contrasti umorali e sensoriali, i tempi che determinano una specifica azione e perché ognuno, a proprio modo, ha interpretato così diversamente pochi attimi di azione scenica. La discussione è lunga, il conduttore raccoglie le opinioni di ognuno di noi e poi, come per magia, tira fuori dal cappello l’essenza della serata….(ops!). Introduce il tema delle differenze tra teatro e drammaterapia...
Sono passate già due ore. Chissà perché quando si sta bene, il tempo vola. Riflessioni finali.
E poi? Uno splendido “vi voglio bene..” ce lo ha dedicato…
Ha ragione, alcuni momenti, attimi, emozioni e pensieri… purtroppo per chi non c’era, sono inevitabilmente irripetibili, frutto dell’interpretazione momentanea.
Ma Director, Lei ha il cappello magico vero?! Alla prossima puntata, vostro Cicciorospo68.

giovedì 6 ottobre 2011

Drammaterapia: la fondazione del gruppo

@ Cicciorospo68
Buongiorno a tutti, Vi presento DIRECTOR!!!
Director è un uomo veramente poliedrico. Ci ospita in una accogliente sala, in una tranquilla zona di Roma.
Sembra essere un uomo che trasmette serenità, positività, rispettando il “pathos” di ognuno di noi con sensibilità e oculatezza non comuni. Per gli spazi che ci sono stati offerti, siamo un numero equo; c’è quindi quella senzazione di intimità così insolita tra persone che si vedono per la prima volta o quasi.
All’inizio, seduti a cerchio, ci descrive e ci inoltra a questo percorso che ci attende. Il Director ci guarda tutti in volto, uno ad uno, senza mai abbassare lo sguardo; sembra già sapere come parlare alla diretta persona che ha di fronte. Completa ogni periodo con degli esempi, in modo da poter rendere tutti partecipi e da poter essere ampiamente recepito in ogni singolo concetto. Alla fine sembra che abbia parlato per ore, senza mai smettere, ma sono passati solo 20 minuti.
L’inizio è subito interessante: presentare un “partner”, scelto quasi a caso tra i presenti (tramite un breve meccanismo di studio), dialogando con esso per non più di quattro minuti.
Appartandosi quindi in quei quattro minuti, dobbiamo reperire informazioni tali da poter presentare agli altri partecipanti il proprio "provvisorio" compagno di viaggio; il tutto senza lesinare fantasia…
Beh, trovate voi un modo migliore per iniziare a rendersi conto del valore del tempo!
In quel momento ero molto divertito e sereno, ed ho sfruttato tutte le mie capacità di sintesi per poter agevolare la mia compagna nella sua personale e “bizzarra” presentazione di me.
La presentazione è avvenuta con tanto di riflettori, ed il pubblico dei presenti, noi stessi.
Attenzione, emozione, intraprendenza, ce l’abbiamo messa tutta, era la prima volta sotto i riflettori, ampi tratti di comicità e simpatia.
Mi è sembrato di scorgere in ognuno di noi un emozione particolare, a volte imbarazzo, ma comunque ci sentivamo tra noi , nessuno superiore o inferiore all’altro; tutti in qualche modo in debito con la vita.
Un bellissimo modo di presentare questo nuovo gruppo nascente.
La serata prosegue con una rilassantissima nuova esperienza, molto fisica, sui primi metodi di respirazione YOGA. Questa volta, il Director gestisce solo la musica di sottofondo, un esperta insegnante, Belinda, ci indica i primi movimenti da eseguire, distesi a terra, per i principi di una corretta respirazione.
Anche questa per me è una prima esperienza. Non riesco a vedere gli altri compagni, perché bisogna essere distesi a terra e l’unica cosa che posso vedere è il soffitto.
Oltre al soffittonoto la mia goffezza nei movimenti richiesti…..quante volte e quanti dottori mi hanno consigliato di andare a fare sport!!
Giusto il tempo di raccogliere le nostre povere ossa.. e di nuovo in piedi per un'altra esperienza.
Percorrere tutti insieme delle traiettorie nella sala, e nella nostra mente, senza parlare, in linea retta, diagonale, poi in cerchio.In quei momenti pensavo alla mia vita, quante volte infatti mi sembrava di percorrere una strada diritta che poi così non è stata.L’esperienza viene poi ripetuta ma questa volta ad occhi chiusi. Il Director richiama la nostra attenzione muovendosi rapidamente nella sala mentre noi, poveri zombie..., dobbiamo vagare in direzione della sua voce. Il Director ci chiede di non barare e tenere gli occhi ben chiusi durante il camminamento. Ci fa passare così da una sala ad un'altra. Ci sono degli scalini…ma con la sua voce-guida, nessuno si urta, nessuno cade. Con tale esercizio ci si rende conto di avere delle capacità "extrasensoriali" che in determinati modi possono aiutarci, e soprattutto come ci fa presente il Director, il rallentamento o la lentezza ci aiutano molto. Lo stesso concetto era stato ribadito durante la fase yoga, imponendoci una corretta respirazione che inevitabilmente ci ha poi portato a rallentare tutti i nostri movimenti corporei.

(Stamattina in ufficio mi soffermo molto di più su tante cose, molte delle quali prima non avevano importanza)
Gli esercizi continuano, questa volta sul rapporto abbandono/fiducia, vengono costituite nuove coppie, la persona antistante doveva lasciarsi cadere all’indietro per essere “accolti” o “sostenuti” dal partner retrostante; finchè è una donna a cadere su un uomo non sembrano esserci particolari problemi; la sorpresa è avvenuta quando c’è stato (e me lo aspettavo) lo scambio di posizioni…
Il Directror ci ha coordinato magistralmente, ed in breve tutte le iniziali rigidità sono venute meno, direi come per magia. Così è successo anche per un atipico e conclusivo “pendolo” in cui dovevamo lasciarci oscillare tra due compagni (uno era sempre il director) per alcuni secondi. Rilassando il corpo è così possibile per i due collaboratori, ricevere il nostro corpo e quindi tutto il nostro peso senza eccessivo sforzo.
Bene, si è giunti al termine della serata con i saluti e le raccomandazioni “multimediali” del director, che forse, tra blog, iscrizioni, yahoo, google e password, è un po’ troppo “avanti” per molti di noi….ma ovviamente si è reso disponibile in prima persona a risolvere eventuali problematiche.
Così tra linee, respirazioni, diagonali, percorsi oscuri, lentezza, meditazione, sguardi, curiosità, gestione, umori, paure, perplessità e sorrisi, si è concluso quello che secondo me è un primo picco ponte tra noi ed il nostro essere. Tra noi ed i nostri valori nascosti e tutti da esprimere. Spero di aver già imparato qualcosa…così come spero che arrivi presto la prossima settimana per stare ancora insieme a queste persone ed al Director, e per divenire “aspirante attore” anche di una nuova vita.
Atelier Liberamente per le Risorse, Corso Base, La Fondazione del Gruppo
(nella foto da sinistra, Krila, CiccoRospo68 e CiccioRospo 68)
Un saluto, Cicciorospo68.