L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







martedì 25 maggio 2010

Drammaterapia: Vertigine all'Incontrario

@ Blue

Sto leggendo “Casa Howard” (E. Morgan Forster) in questi giorni; il sottotitolo dell’opera è “Solo connettere..”
Non credo sia un caso o un evento a sé stante quello che sto per raccontarvi; sono sicura che è connesso al nostro lavoro di Atelier, a questo “nostro” percorso di ricerca e di scoperta delle risorse dentro di noi e attraverso di noi.
Le mie vertigini sono notorie. Ho capogiri anche se salgo al piano di sopra o se mi sporgo dalla finestra del mio ufficio al secondo piano, tanto per rendere l’idea.
In questa foto, scattata tre giorni fa, sto penzolando a settanta metri sul livello del mare; ai miei piedi c’è la spiaggia di Sant’Agostino, vicino Sperlonga!
Sono connessa, attraverso l’imbragatura, all’istruttore, Tonino, che, all’inizio dell’avventura, mi ha raccomandato di fidarmi di lui, anche se lo vedevo per la prima volta. Fidarmi? Io, che non saprei nemmeno dire quante volte ho investito male la mia fiducia?

Eppure, il corpo sa tutto e, se lo si ascolta e lo si rispetta, indica la strada da percorrere, sempre e comunque, anche nelle condizioni più critiche.
Con un mix di istinto personale e di indicazioni professionali sono arrivata alla vetta e lì mi sono trovata a parlare dei massimi sistemi davanti al Mar Tirreno e alle Isole Pontine.
Se potessi avanzare delle metafore ardite, ho imparato che i piccoli passi, come quelli che si fanno per trovare i giusti appigli per i piedi nell’arrampicata, sono quelli più efficaci per il cammino, che le apparentemente insignificanti sporgenze nella roccia aiutano quanto una mano tesa, ma a volte questi aiuti si possono stupidamente ignorare.
Non so cosa mi ha spinto a fare questo. Una piccola risposta è in una citazione, uscita in una dei nostri ultimi incontri (la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare, lalalala…).

MI Fido di Te
(Lorenzo Jovanotti)
Case di pane, riunioni di rane
vecchie che ballano nelle chadillac
muscoli d'oro, corone d'alloro
canzoni d'amore per bimbi col frack
musica seria, luce che varia
pioggia che cade, vita che scorre
cani randagi, cammelli e re magi
forse fa male eppure mi va
di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone
di guardare giù
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare
mi fido di te
mi fido di te
mi fido di te
mi fido di te
io mi fido di te
ehi mi fido di te
cosa sei disposto a perdere

Lampi di luce, al collo una croce
la dea dell'amore si muove nei jeans
culi e catene, assassini per bene
la radio si accende su un pezzo funky
teste fasciate, ferite curate
l'affitto del sole si paga in anticipo prego
arcobaleno, più per meno meno
refrain...
rabbia stupore la parte l'attore
dottore che sintomi ha la felicità
evoluzione il cielo in prigione
questa non è un'esercitazione
forza e coraggio
la sete il miraggio
la luna nell'altra metà
lupi in agguato il peggio è passato

mi fido di te ...
cosa sei disposto a perdere.

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