L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 22 maggio 2010

Drammaterapia: They Told You... Life is Hard

Ieri abbiamo giocato la nostra "favola" dentro quelle di un catastorie su mp3. Probabilmente avvertito in profondità -se non compreso- che la "comunicazione"  non dice nulla, se non in riferimento al contesto; che essa è fatta soprattutto delle persone, dello loro aspettative e ricordi, dei loro timori e desideri. Si desidera una cosa (accarezzare un cigno), mentre si sorride di un catena umana intrappolata dentro un sortilegio e, subito dopo, a lamentarci della nostra cattiva sorte, che ha schiacciato la nostra libertà!
"CIGNO, APPICCICA!" è una leggera metafora di quanto si trasforma quello che desideriamo nelle nostre stesse mani, se cambia il nostro approccio alle cose, miserevole pianto, intelligente divertimento? Una buona dose di ironia deve poter andare a braccetto con un pò di riflessione..ed allora nessun conflitto tra la libertà ed il destino.
Alla trilogia su Destino & Libertà dove, negli ultimi tre inserimenti, ci hanno accompagnato i brani di Natalie Merchant, aggiungo questo, Life is Sweet. Lo abbiamo già ospitato nella pagine del Creative Drama & In-Out Theatre (febbraio 2009) e vi riporto quello che scrissi puntualmente allora. Alcuni pensieri, nella nostra personale storia e poi in quella del mondo, spesso restano sempre estremamente validi -cioè che servono, diverso da "sono veri". Alcuni di voi erano gà nel gruppo, altri si sarebbero aggiunti lungo la strada...



It's a pity, it's a crying shame...
Life is sweet It's a pity/ It's a crying shame/ He pulled you down again/ How painful it must be/
To bruise so easily/Inside/It's a pity/ It's a downright crime/ It happens all the time/

You want to stay little daddy's girl/ You want to hide from a vicious world/ Outside/
Don't cry/ You know the tears will do no good/ So dry your eyes/Oh, your daddy/ He's the iron man/ Battleship wrecked on dry land/Your mamma/ She's a bitter bride/ She'll never be satisfied/ Do you know?/And that's not right/But don't cry…/Oh, they told you life is hard/ Misery from the start/ It's dull/ It's slow/ It's painful/But, I'll tell you life is sweet/Inspite of the misery/ There's so much more to be grateful/Well, who do you believe?/Who will you listen to?/ Who will it be?/ 'Cause it's high time that you decide/In your own mind/I've tried to comfort you/ I've tried to tell you to be patient/
They are blind/And they can't see/Fortune gonna come one day/ They're all gonna fade away/ Your daddy, the war machine/and Your momma, the long and suffering/ Prisioner of what she can not see/
For they told you life is hard/ Misery from the start/ It's dull/ It's slow/It's painful But, I'll tell you life is sweet/ Inspite of the misery/There's so much more to be grateful/So, who will you believe?/ Who will you listen to?/Who will it be?/ Because it's high time that you decide/It's time to make up your own/
your own state of mind/Oh, they told you that life is long/ Be thankful when it's done/
Don't ask for more/ be grateful/but, I'll tell you life is short/ Be thankful/Because before you know/ It will be over/ 'Cause life is sweet/Life is, oh, so very short/Life is sweet/ And life is, oh, so very short/ Life is sweet


"Negli ultimi inserimenti del blog, in questa palestra delle “emozioni” -come qualcuno di voi ha definito l’Atelier-, si è discusso di paura, d’impotenza a superare ostacoli invisibili o dell'essere irretiti da quelli grandi che le giornate apparecchiano e sparecchiano, come la vita fosse un elfo maligno e capriccioso, capace di spolverare fortuna e sfortuna a suo piacimento. Il “filo rosso” di Langs ci ha “scusati”, per quella traccia contaminata –ho visto recentemente Wall-e- che unisce le nostre vicende ad altre memorie e le prime investe con il “tragico” del passato.
Ma poi basta?
Basta a spiegare questa sorta di inerte accondiscendenza al “destino”, oppure la scommessa è smascherare una volta per tutte la nostra collusiva appartenenza alla nostra storia?
So, who will you believe?/ Who will you listen to?/ Who will it be?/ Because it's high time that you decide/ It's time to make up your own/ your own state of mind
Tempo di decidere! Senza lasciare che il “drama” si svolga solo lì rappresentato per noi su un palcoscenico al quale ci affacciamo inesausti di voglia di capire, alibi pericoloso al combiamento. E’ la nostra vita che si sta svolgendo lì! Un rotolo, corto, lungo.
Ma perché deve essere il timore di essere noi stessi timone, di scandirne la lettura!
It's a pity/ It's a downright crime/ It happens all the time/ You want to stay little daddy's girl/ You want to hide from a vicious world/ Outside
D’accordo, può essere stato che tutto non ci sia stato detto….Che fosse persino limitato da storie prima di noi quel racconto sulla vita e che per questo, forse, ci ritroviamo ad interrogare dentro persone che più non sono, o che più non sono quelle…
Irrompiamo sul palco e raccontiamo con vera passione la nostra storia e mentre questo accade abbiamo cura di svolgerla con attenzione!
Che sia sgualcita, che passi inosservata…può andare! Ma non che diventi lo specchio di avventure di altri.
Se allargheremo le braccia troveremo che invisibili fili si sono ramificati come una tela a sorreggere sguardi, movimenti; a dirigere occhi e tracciare le direzioni. E' la nostra mappa? Ci diranno che certo quello è il teritorio. Non è lo stesso. Non serve per credervi trovare un gigantesco ragno, perché proprio in quel momento gli daremmo la saggezza che invece ci appartiene. Sono le scie, piuttosto, di tutte le volte che abbiamo lasciato fare, abbiamo messo a posto i barattoli, senza controllarne il contenuto, soddisfatti di un ordine formale che schiaccia, sino a soffocare, l’essenza del nostro desiderio-destino.
Desiderio... Natalie Merchant, nel suo bellissimo brano,lo esprime con l’aggettivo “dolce”. Lasceremo all’inconscio l’istinto di morte o all'esperto; in quel posto deve essere pure andato a finire per qualche ragione che ci riguarda. Ma quella è la storia dell’umanità, non sempre la Tua.
Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Aldo Carotenuto. Una una cosa che ho capito bene dentro al suo pensiero è che il Mito ci rivela la nostra forza e le nostre fragilità. Possiamo attingere a questo serbatoio archetipale, ci dà il conforto di "non essere soli". Con quello poi, però, inizia la nostra costruzione individuale. Dobbiamo ri-credere nell’individuale; abbiamo dato una delega troppo forte ad un sociale, nutrice ora fertile, ora maligna; al senso comune, ora saggio, ora vacuo di tutto. Non è stato più il re a trovasi denudato, ma noi!
Il brano di Natalie, stamane, mi ha fatto fare il pieno di carburante! L’ho sentito nel motore, senza pistoni e valvole, ma sangue e nervi, che possiedo. Vibravano. Si chiamano emozioni".

Movie: Life is sweet, by Natalie Merchant, dall'album Ophelia, 1998

E tornando a ieri, con il pieno di quel carburante a cui spesso accenno -emozioni- sono certo che sperimentare. anche solo per un istante il potere di mandare le £favole" per la strada che volgiamo, a costo di stravolgere le sue "morali" faccia bene, perchè...vedete...la libertà è un "processo", diventa un fine solo c'è qualcuno che ce lo vieta!
Astra si lascerà capovolgere dai cavalloni di un mare sicuro, non più temuto; Azzurra diventerà sicura dispensatrice di "potere" nella vita; Beatrice creerà un saggio spartiacque tra il sogno e la realtà; Blue regalerà il proprio sorriso solo ai più meritevoli, continuando a sorridere, senza sconto, per se stessa; Corracero penserà meno da solo e recupererà il tempo in cui giocava di più; il director masticherà meglio un pò dei suoi disappunti; Faber non si sentirà più tanto spesso sul palcoscenico delle prove, ma in quelle avventurose vere ed importanti della vita; Fenice82, eventualmente, sceglierà di fare il clown, ma, in quel caso, il più abile del pianeta; Libertà abbandonerà definitivamente i tenzoni silenziosi della propria Quintana mediovale; Mareliz non tramuterà i rospi in principi, perchè... non riesce quasi mai; Nero imparerà a fare le cose più inutili della vita; Romeo cambierà ad ogni stagione la propria pelle, "sgusciando" di allegria; Sole...beh Sole sarà consapevolmente felice dei suoi raggi, lascindosi dondolare con fiducia anche...dagli scossoni della vita. E se tutti faremo cose che nenache io ho saputo immaginare...accidenti che  l i b e r t a!
There's so much more to be grateful...

Movie: Life Is Sweet,  Natalie Merchant, tratto da Ophelia, 1998

1 commento:

  1. che belli i tuoi finali per le nostre favole personali, caro director!!

    RispondiElimina