L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







domenica 16 maggio 2010

Drammaterapia: quando non è questione di tecnica...


@ Azzurra

Carissimi tutti, il director nel nostro ultimo incontro ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere molto, e che suona più o meno così: “...potrete anche fallire, perdere il lavoro, essere isolati e abbandonati, ecc…ma questo non vi distruggerà, non vi piegherà più”.
Io sono sempre stata dominata dalla paura, paura di perdere le sicurezze faticosamente conquistate, e paradossalmente, più ne conquistavo più paura avevo. E ho sempre cercato di superare queste paure razionalizzandole, dicendomi “è davvero una catastrofe se accadesse quello che temo mi accada?”. Questa tecnica funzionava; infatti fra alti e bassi, sono arrivata ad oggi con la consapevolezza di aver fatto, comunque, un cammino di crescita.

Ma ancor prima di arrivare all’atelier, sospettavo che ci fosse una strada più semplice, più vera e magari anche più piacevole, per affrontare i problemi quotidiani. Questo sospetto ha avuto conferma con voi e con il director. Abbandonando il controllo, sciogliendo l’imposizione, lasciando fluire le emozioni e la fantasia, ho sentito venir fuori possibilità sconosciute, risorse insospettabili, ed ecco che, senza fatica, la stessa situazione che ieri mi spaventava oggi la sento più confortevole. La vivo da una posizione diversa, sentendomi meno minacciata e più curiosa. Immergendomi nello stupore di una chiave di lettura diversa, di un ruolo a me non familiare, ma proprio per questo più stimolante.
Voglio continuare questo cammino, senza stare nemmeno troppo a definirlo. Essere piuma, nuvola…sifone! Che sia! Dopo aver superato lo shok del senso del ridicolo, dopo aver macinato il cattivo pensiero che una volontà superiore stia godendo del tuo sentirti ridicolo, dopo aver esaurito anche il tremore e il sudore che proviene dalla famosa ansia da prestazione, resta qualcosa di magico: una possibilità in più, fino a quel momento sconosciuta. Fino a ieri non sapevo cosa si provasse ad essere una piuma, ora si. E questa consapevolezza comporta delle conseguenze: intanto potrò di nuovo essere una nuvola ogni volta che vorrò. E poi, con la stessa facilità, decidere di trasformarmi in cielo, o perché no, in fiume. E questo essere “altro”, oltre a quello che ho sempre pensato di essere, mi fa sentire più forte, meglio equipaggiata nelle varie situazioni che mi si presentano nella vita di tutti i giorni. Un abbraccio a tutti voi, al cuore e alla determinazione che state mettendo in questa ricerca, che contribuisce ad arricchire anche il mondo. Grazie Director!

1 commento:

  1. Cara azzurra, il fatto stesso che tu abbia compreso ciò che descrivi nel post, ti pone nella condizione di iniziare il percorso a cui stiamo lavorando con una marcia in più, facendo passi da gigante nella ricerca di quelle risorse che non risolvono i grandi problemi, ma di certo aiutano ad affrontarli dando loro la giusta dimensione. Brava, mi hai sorpreso!. Ciao. Nero

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