L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







giovedì 30 settembre 2010

DRAMATHERAPY, TOWARDS THE CHANGE

@ Sole

Il "cambiamento" include necessariamente un risveglio della coscienza, che non avviene se non sappiamo vedere l’altra versione di noi stessi , talmente presi da un immagine di noi ben delineata, da non sentire il desiderio di guardarci dentro. “Come mi vedono gli altri?”. Bella domanda , ma ancora più difficile rispondere alla domanda “come mi vedo io?” Sicuramente gli altri vedranno qualcosa di noi che non vediamo, mentre il nostro pregiudizio, spesso inflessibile, ci condanna ad una coscienza assopita e a volerla risvegliare, c’è da demolire pareti ed aprire finestre per far entrare la luce, allora tutto ci può essere più chiaro. Abbattere le barriere della nostra mente razionale che ci imprigiona e lasciare che l’istinto, quella parte animale di noi, ci conduca la dove abbiamo timore di andare. Guardarsi dentro, per migliorare fuori, accogliere un pensiero di te e scoprire il desiderio di conoscere te stessa, un piccolo passo che ci può portare lontano e capire che in fondo quel cambiamento non fa poi così paura. Per andare oltre, avanzando in mare aperto.



CYRANO

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio. Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;

godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe. Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna. Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese. Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede, che almeno di mezz' ora da sempre mi precede, si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore, che a me è quasi proibito il sogno di un amore; non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute e quando sento il peso d' essere sempre solo, mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste perchè Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita; se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito Venite voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, ma in questa vita oggi non trovo più la strada.Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto.Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo  un'ombra e tu, Rossana, il sole,ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

@ Director
Quest'uomo...stanco nel compromesso, per il compromesso, del compromesso, nella stagnante acqua dei propri ideali e timori. Convinto che basti muoversi, agire, imbrogliare la vera storia dei propri pensieri e bisogni più autentici, oltre quelli che la cultura gli consegna, per non cadere nella disgrazia di una "storia" personale e sociale che invece è sempre la stessa. Con l'alibi di un vigore fisico che lo fa gridare sulla sommità della vetta; se serve, affrontando gelo e tormenta, deserti ed eserciti. In fuga in avanti, a sorpassare la propria ombra, in un gioco infinito. Finalmente, egli si osserva. Posa il gladio sulla riva immota dello specchio d'acqua scuro...che a poco servirebbe, maldestramente afferrato dalle dita di una zampa allungatasi durante la notte. Nel riflesso, pallido anch'esso, della luna e al canto di di qualche prossimo verdognolo compagno di salti:
"Ma quando sono solo con questo naso al piede,che almeno di mezz' ora da sempre mi precede, si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore...
Quest'uomo, questa donna devono scoprire che non basta discutere di filosofia e scienza od imbrogliare il senso di morte con gli ideali e l'istinto di procreazione, perchè vi sia un senso alla propria avventura. Un capriccio della natura, un soffio del Dio, li ha tolti dall'acqua sepolcrale della coscienza, forse l'amore può "destinarli" più compiutamente ad un incontro. La strada della rinuncia, quella della sfida? E' il caso di dire che, in questo caso, non vale il tertium non datur. Biologia e cultura dialogano dentro comunque e la coscienza di questo dialogo, mentre si svolge, è la terza via..

Video: "Immagini dal film Cyrano de Bergerac regia di Jan-Paul Rappenau con Gerard Depardieu. Musica, Cyrano di Francesco Guccini". Per gentile concessione da Erandil 88.

1 commento:

  1. Le tue parole, director, insieme a quelle di Guccini che canta Cyrano, mi hanno fatto venire in mente, non so perchè, l'Ulisse cantato da Dante nella Divina Commedia, condannato perché aveva osato sfidare le leggi e le conoscenze di allora, ferreamente gestite da nobili e clero.
    La supremazia nei confronti di una massa ben più numerosa di persone, ma più ignorante, aveva i suoi punti di forza proprio nell'impossibilità di scegliere, di avere una coscienza.
    Sono passati secoli, ma non è cambiato molto; nonostante i media, l'enorme mole di informazioni a cui possiamo attingere, nonostante la nostra cultura sia immensamente più elevata di allora, le nostre coscienze vengono tenute assopite da una società che distrugge l'essere umano tartassandolo di informazioni e falsi bisogni che ne mortificano la spinta evolutiva verso la conoscenza. Soprattutto quella di se stessi.
    Nero

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