L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







lunedì 13 settembre 2010

Drammaterapia, il risveglio...delle risorse.



@ Nero

Abbiamo lavorato sul risveglio della coscienza, quella materia sconosciuta e invisibile che ci porta alla consapevolezza, alla responsabilità, all'impegno, ma anche alla sofferenza e al dolore, quando si pone come giudice inappellabile e veritiero specchio dei contrasti tra l'io e l'ego che è in noi, quando diventa sentenza inoppugnabile dei nostri errori e contraddizioni.
Ma allora perchè svegliarla, perchè non tenerla perennemente assopita o drogata con le tante mistificazioni di questa inebriante società moderna. Perchè l'essere umano ha la consapevolezza di avere un potere superiore, e se vuole distinguersi dagli altri abitanti del Mondo, ha il dovere di crescere ed evolvere ad un grado superiore di conoscenza, e accontentarsi lo mette nella stessa condizione di prigioniero, ovvero senza libertà e senza conoscenza, curiosità e ricerca, è per lui uguale a morire.
Ma anche in questo bisogna impegnarsi, andare a cercarla, scuoterla a volte, districarla dai legacci polverosi e dalle ragnatele in cui il vivere quotidiano l'ha sommersa, con le sue abitudini, i pregiudizi, le superstizioni, i bisogni reali o presunti, i sensi di colpa, ecc...
In ogni cosa che facciamo c'è bisogno di allenamento, di dedizione, perchè "accomodarsi" è facile e l'abitudine del gesto ripetitivo ed automatico è sempre in agguato.
L'ho verificato personalmente, durante il periodo estivo, cioè quando non abbiamo avuto più incontri, l'interesse per il percorso che stiamo compiendo si è affievolito in me.
La ricerca della novità, la curiosità verso questo mondo nuovo e sconosciuto, particolare senz'altro, la scoperta di risorse nascoste o assopite nel mio intimo, ha subito una fase di stallo, una sorta di stand-by. Non che avessi perso il percorso che avevamo compiuto, sicuramente avrà lavorato dentro, ma io non ne sono stato consapevole, cosciente.
Tutto ha ricominciato a muoversi appena abbiamo ripreso, e l'interesse è ripartito, stimolato dal lavoro comune.
Bisogna allenarsi a cercare, a vedere le cose con occhio diverso da quanto abbiamo fatto sinora, perché altrimenti rischiamo di utilizzare sempre gli stessi strumenti, pur avendo a disposizione ben altre facoltà.
E lo stimolo alla consapevolezza, a volte doloroso ma mai inutile, diventa anch'esso carburante inesauribile, in un autoalimentarsi che dona ulteriore spinta alla crescita personale. E come nella paura c'è una caduta esponenziale nel vortice che ci sprofonda e ci limita, qui avviene l'effetto opposto, in cui si muove un meccanismo virtuoso che ci rende leggeri e liberi e ci da la sensazione di volare al di sopra del pregiudizio e fuori dalle contraddizioni della vita che ci circonda e ci penalizza. (Mai fuori dalle regole del vivere civile, che valgono in quanto rispetto dell'altrui libertà e non come limitazione personale)
Risulta sempre più evidente che dentro di noi albergano risorse particolari, sconosciute ed inutilizzate, che ci possono veramente cambiare nell'intimo, e che possono cambiare le nostre vite in modo straordinario.
Abbiamo il dovere di volerlo fare, per noi e per le persone che ci circondano.

Foto: Drammaterapia, Il Principe Ranocchio, Atelier Liberamente, 10 settembre 2010 

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