L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 24 aprile 2010

Drammaterapia. evviva la Rapina del secolo! Il Silenzio che Balbetta! L'Affare senza Titolo!


@ director

Desidero dedicare un brano a quella coppia "scoppiata" ed irriducibile. Al suo lamento ritmato dalle pause dell'indecisione che vanifica il dialogo se l'altro non coglie. Alle due anime inquiete di se stessi e dell'altro, a decidere quale sipario venne mai alzato e quale abbassato per stare in tali guai. Alla loro danza dell'abbandono, mentre nessun passo, per quanto delicato, potrebbe restituire "immacolata concezione" di un amore indistruttibile, dice lui. "Emorragico", fa capire lei. Al silenzio che balbetta. Al ricordo che fa male. Alla carezza diventata sterile e poi all'urlo del non aver capito in tempo, del "dove eri?" Alla angoscia che"non ci sarai". Alla alla loro voglia di ricominciare, dentro lo stadio di due curve, che strillano slogan gratuiti. A giocatori che stanno facendo già un'altra partita.
E voglio anche regalarla questa musica a quell' "affare" che non si farà mai, lì, sepolto nel "giardinetto" delle cose vere e care, che ti fanno finalmente difendere dalla ragione dell'altro. All'insistenza. Al sussieguo così paurosamente rispettoso nel dire "non ci sto". Alll'incoscienza di non accettare dinieghi perchè si sta facendo la "psicanalisi" dell'insicurezza dell'altro. Ad un caffè diventato freddo nel percorso dalla stada al giardino. Al sorriso che potrebbe esserci, nato solo ora, mentre si manda all'aria titoli, "sottotitoli", azioni e "rinunce"!
E poi, destinarlo  -questo brano che si ciba di tutto, senza cataloghi e prezzi civetta- a quei due disgraziati di banditi nell'improvvisazione, che destinano tutta la loro incosciente imperizia ad un terzo, Carlo o chissà chi, che non li convince, che si può mettere, togliere, fargli fare il palo, dargli la pistola e...chiamarlo all'ultimo momento. A loro queste note, nella rapina più stonata del mondo, mentre progettavano che fosse quella del secolo! E che lo sia, una buona volta, che si usi la pistola che fa bolle di sapone e ci si spaventi che la polizia non sia stata chiamata, che il cassiere ti offra un tè, dopo averti cazziato, solo perchè invidioso e che le porte s'incastrino nell'uscita ed il direttore si scusi dell'inconveniente, aggiungendo all'ultimo momento una bella mazzetta nel sacco sulla tua spalla, sinistra, mentre sull'altra, la destra, una pacca pesante proprio dove hai l'artite da pochi giorni: " Bene, ne avete avuto di coraggio, ragazzi, alla prossima"! A voi due, destituiti dell'incognita, della paura, traditi proprio da Carlo, che appoggiandosi al palo l'ha fatto cadere, sulla macchina del direttore, che sta sulle "palle" al cassiere, che darebbe via anche la moglie, obesa ed in eterna vestaglia, pur di essere al vostro posto...prima, mentre ora... mentre vi parlate da due celle confinanti!
La dedico ad Azzurra che si dà il "via-ciak" da sola, al tenero orgoglio di Nero, al pianto-allegria di Beatrice, al perfezionismo di Faber, al retro-pensiero di Sole, alla scomodità di un "giardinetto" perduto dell'ospite suadente.



Video: A Te, di Jovanotti. Si ringrazia Estremoneo per l'utilizzo di questo video

3 commenti:

  1. Anche se nel giardino non fioriscono piú le rose: ci saranno sempre i tulipani. Sempre un giardino é.
    Sandrina

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  2. Il quadro che hai presentato della serata, caro director, è vero e divertente e pone sotto il cono di luce le difficoltà di ciascuno dei partecipanti.
    Ho provato sensazioni che credevo lontane, nell'attesa di un'azione che non arrivava da parte di Beatrice, una parola che non diceva, un gesto che non agiva. In realtà mi sono accorto che era lontano in me il rispetto per lei, per le sue difficoltà, e i suoi pregi. Come nel contatto quotidiano con le persone che mi circondano e quelle a cui voglio bene.
    Quante volte dico: "Non c'è problema, guarda.. Fatto" oppure, "Di che ti preoccupi, questa è la soluzione... altrimenti fai come credi" -e la faccenda è chiusa.
    Un pendolo continuo che passa dal bianco al nero, dal vero al falso, dal giusto allo sbagliato, ma che nasconde l'incapacità di mettersi al fianco della persona che mi chiede comprensione e aiuto. -Molto spesso più emozionale che pratico-
    Ma io non sono solo questo, dolce Beatrice,lo sento.
    E l'ho provato e toccato quando timorosa e insicura, ma determinata a salvare il salvabile del nostro immaginario rapporto vicino al naufragio, andando contro tutto e tutti, me compreso, hai gridato: "TI VOGLIO BENE", strappandomi un liberatorio "ANCH'IO".
    Fuori dalla corazza delle asettiche valutazioni e delle facili soluzioni che nascondono l'atavica paura dei sentimenti, del tradimento e dell'abbandono.
    Grande serata director, grande calore e partecipazione del gruppo. Un abbraccio

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  3. Assurdo o realtà che importa tutti sappiamo che la realtà di ogni giorno ha sempre il sapore dell’assurdo. Grazie caro Director che ci regali forti emozioni producendo e dandoci ogni volta. Era improvvisato, e ci siamo trovati tutti un po’ spiazzati, ma d’altronde la vita non ti annuncia sempre tutto. Mi spiace caro compagno d’avventura averti trasmesso la mia compagna ansia, imbarazzo,, insicurezza, ma il tema era difficile, lo so era finzione, ma che appartiene realmente a tante persone, che si trovano sommerse impantanate , distrutte a raccontarsi la fine, che e’ sempre triste dolorosa. Forse sono troppo idealista a voler a tutti i costi lottare ,salvare l’amore, dovrei essere più combattiva razionale ma credetemi e più forte di me credo ancora nelle favole. Volevo poi dire a Nero: lo so che spesso quella corazza e determinazione nasconde molto altro. Un saluto affettuoso a tutti. Beatrice

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