L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







mercoledì 21 aprile 2010

Autoipnosi: una delicata istruzione che si prende cura di noi

@ director

Leggerezza, rilassamento, pesantezza, leggerezza,  allungamento, sollevamento, abbassamento, estraniamento, silenzio, vuoto, contatto, isolamento, dilatazione, restringimento...le variabili psico-fisiche, che intercorrono ad accompagnare i processi d' induzione ipnotica sono tante quante le specificità degli individui. Nelle prime induzioni, sia che si tratti di ipnosi che autoipnosi, viene a realizzarsi una nuova sintassi del "sentire" e "percepire" del soggetto, con modificazioni non solo "immaginifiche", ma anche fisiologiche di molti parametri vitali, come battitto cardiaco, respirazione, pressione arteriosa, conducibilità cutanea. Va da sè ricordare che un buon rilassamento certamente non si accompagna ad una respirazione faticosa o a una tachicardia e lo stato ipnotico accentua tutto quanto va verso una omeostasi dei processi mentali e fisici. Il soggetto è ora orientato verso se stesso ed le "istruzioni" che riceve o si sta dando, con una relativa esclusione di tutto quanto avviene intorno a lui. Questo atteggiamento "introversivo" della sua psicologia, tuttavia, non annulla in lui la consapevolezza di dove si trova e di quanto si sta svolgendo, anche al di fuori di quanto costituisce la relazione con il conduttore, ma piuttosto questa perde "importanza", salvo a riaquisirla in caso di improvvisa necessità. L'orientamento verso l'interno dei suoi processi, lo fa momentaneamente "non interessato" al "fuori". A questa condizione di momentanea dissociazione della coscienza dell'Io, amche nella trance più profonda, soprassiede comunque una unità intima, un "governatore" previdente che permette di orientare l'interesse verso alcune cose, deviandolo da altre. E' di comune conoscenza di quanti hanno sperimentato l'ipnosi e l'autoipnosi, che qualsiasi situazione improvvisa e potenzialmente negativa che occorra durante lo stato di trance provochi immediatamente il "risveglio" dell'Io cosciente, secondo quella che è la scala di valori e significati propria del soggetto. Il corpo può venire "dimenticato", questo ci ha detto nella sua breve recente descrizione Libertà, e può esservi -anzi questo avviene più si è "dentro"- la inconsueta sensazione di "dimenticarlo", perdere la percezione di parti di esso, salvo assolutamente ritrovarlo e riprendereselo all'uscita dell'esperienza! Un silenzio originale intorno al soggetto, come compreso all'interno di una confortevole e tranquilla sfera, si coniuga con la possibilità di rendersi conto di suoni e rumori più distanti. Originale, in questo senso, sono le descrizioni del tipo: "un grande silenzio intorno a me eppure c'erano tutti i suoni di quanto avveniva poco più distante". In questo caso, abbiamo l'esemplificazione simbolica -attraverso il senso dell'udito- di quella momentanea dissociazione, splitting della coscienza dell'io, divisa tra quanto accade dentro al soggetto e quanto è fuori di lui: il silenzio vicino ed i rumori più distanti. Mentre sappiamo bene che i decibel che comunque vanno a stimolare il nostro senso dell'udito comunque si sommano e danno un risultato globale al nostro orecchio, non certamente suddiviso in intensità per zona di origine! Intelligenza, affettività, modello del mondo del soggetto orientano tutta l'espressione dello stato di trance, che, quindi, varia in caratteristiche da individuo ad individuo, fatte salve alcune peculiarità costanti che gradualmente conosceremo e saranno discusse. Tutto quanto vado speigandovi è perchè quando si fa un viaggio, è essenziale sapere quali paesaggi s'incontreranno e poi soprattutto quale sarà la destinazione, mentre sappiamo che lo scopo è la conoscenza di noi stessi all'interno del lavoro con il teatro, verso le nostre risorse. Questo tipo di viaggio, non può avvenire se non è "partecipato", non può essere proprio del tutto anche spiegato, se non è sperimentato, ma promette spettacoli, pieces, movie, lungometraggi, slides di foto e conoscenze davvero inimmaginabili nel privato proiettore della mente.
Il fascino di una particolare passeggiata dentro di noi, a vedere, annusare, udire, toccare, sfogliare pagine ingiallite e volumi nuovi, pronti per essere scritti. Dire...allegramente...cosa si vuole di più?!

1 commento:

  1. Chiaro ed esplicativo come sempre, director, ci illustri la via da seguire per sperimentare percorsi nuovi e sconosciuti, che lasciano a volte sconcertati, ma mai annoiati. Basterebbe questo a convincerci di star facendo il nostro bene, eppure... Eppure a volte siamo recalcitranti e intimoriti, sovraccaricati da costruzioni mentali passate, atteggiamenti consolidati e stampelle ormai inglobate al nostro essere. Che fatica strapparle via, che dolore -solo immaginario- nell'attimo prima del tuffo verso una nuova esperienza... Poi solo leggerezza e tranquillità. Questo ciò che provo e, curioso come una scimmia, non ci rinuncerei per nulla al mondo. Nero

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