L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







venerdì 30 aprile 2010

Autoipnosi: overlapping delle suggestioni

@ director

Sole invia la seguente descrizione della sua esperienza  nel corso dell'esercizio di Autoipnosi. Vediamolo insieme e cerchiamo di comprendere cosa è accaduto e si è realizzato. Le parti in corsivo sono le sue..

@ Sole
Ecco i dettagli sulla mia esperienza: dopo aver eseguito tutti i passaggi, fino al conteggio alla rovescia da tre a uno, ho chiuso gli occhi e pian piano mi sono immaginata su una spiaggia.
Ho sentito la sensazione della sabbia fresca sotto i piedi, mentre camminavo lungo la battigia. Poi l' acqua del mare che mi bagnava i piedi ed era fredda. Mi sono allontanata dall'acqua e, stendendomi sulla sabbia, ho avvertito il calore del sole sul viso e sul corpo, questo mi piaceva.
Ho toccato la sabbia con le mani e la sentivo scorrere tra le dita, mi sembrava reale tutto ciò. I miei pensieri erano concreti, mi sono chiesta perché il mare; io preferisco il verde la montagna, invece in quel momento stavo bene li. Sentivo il mio respiro molto lento e molto profondo, controllando la respirazione, senza nessuno sforzo. Non avevo la percezione del tempo che passava, ma deve essere trascorso un bel po.

Fermiamoci qui per un momento.

"Ho sentito, ho toccato, l'acqua bagnava i piedi, era fredda, ho avvertito il calore del sole sul viso e sul corpo, sentivo la sabbia (scorrere) tra le dita, mi sembrava tutto reale". Senza dubbio, l'overlapping spontaneo (letteralmente "sovrapposizione" di elementi che vanno a ratificare e rendere sempre più complessa la situazione suggestiva), così come descritto, suggerisce l'idea di un intenso coinvolgimento di Sole nell'esperienza: "I miei pensieri erano concreti". Ora, un pensiero non è concreto per definizione, ed allora lei cosa vuole esprimere con questa espressione? Afferma che il freddo era freddo, il calore era caldo, la sabbia giocava davvero tra le sue mani, ci sta dicendo, in poche parole, che è stata trasportata in un luogo diverso, la sua mente sta vivendo un'esperienza differente, da quella della poltrona del salotto su cui si trova tranquillamente rilassata.  Questo vivere la propria suggestione sino al punto di sperimentarla come se fosse reale, conduce Sole  persino a chiedere a se stessa a riguardo: "mi sono chiesta perché il mare, io preferisco il verde, la montagna, invece in quel momento stavo bene li". Anche questa apparente sfida risolta con un risultato inconsueto (a lei fondamentalmente piace la montagna ed in quel momento sembrava preferire il mare), ci ratifica che era tanto dentro la situazione da riconvertire in ulteriore e differente gusto e preferenza le proprie convinzioni. Altro dato -che poi ci riconfermerà anche nel prosieguo del report- è quello che tutta l'esperienza era vissuta con un contestuale senso critico che le permetteva di sapere che quanto stava esperendo era nell'immaginazione, anche se così intensa, da suggerire un senso di realtà fittizio. Quelle che Sole si stava dando erano delle suggestioni che innescavano il ricordo vivido -ricordi sensoriali- di quanto lei già conosce del mare, dell'acqua, del sole, della sabbia, ecc. Ci dice anche che proprio la gratificazione di quanto le stava accadendo la tratteneva dall'interrompere il vissuto. Il fatto che si accorgesse di "controllare la respirazione, senza nessuno sforzo" è indicativo che presumibilmente essa era andata in un automatismo. La respirazione, in  realtà è un atto involontario, del quale possiamo prendere anche il controllo; ma durante l'autoinduzione vi è prescritto di dirigerla tra insipirazioni ed espirazioni strategiche. Ora lei la osservava avvenire, quasiin una certa indipendenza dall'atto volontario -questa sensazione di non "volontarietà" su quanto occoreva in quel momento, vedremo, si accentuerà successivamente...-
Inoltre afferma: "Non avevo la percezione del tempo che passava, ma deve essere trascorso un bel po". Classica esperienza di distorsione temporale, caratteristica degli stati modificati di coscienza.

Ho pensato poi di uscire, ho aperto gli occhi e mi sono detta di muovere le mani, invece avvertivo nelle singole dita e nelle mani degli impulsi percettibili, ma esse rimanevano immobili.
Quanto più l'esperienza è autentica e profonda, tanto più esige un graduale riassunzione delle coordinate temporo-spaziali proprie dello stato di veglia, così come anche del controllo volontario della muscolatura -quel corpo che, vi spiegavo, abbiamo voluto momentaneamente dimenticare nella condizione di realtà, per assumere un orientamento psicologico volto all'interno di noi e delle percezioni che sviluppiamo.
Mi sentivo sdoppiata, una parte di me voleva svegliarsi da quel torpore, mentre l' altra si opponeva, la sensazione che provavo era cosi piacevole , che evidentemente non volevo uscirne. Sono rimasta cosi ancora del tempo e devo dire c'è voluta un po determinazione per ritornare alla realtà, ero completamente cosciente di questo.

La coesistenza di una parte di sè "rapita" dalla propria gratificante esperienza ed un'altra, critica, capace di analizzare e ricordare il vissuto dell'esperienza, è dimostrata proprio dall'ultima asserzione di Sole. La trance, era di grado superficiale-medio e probabilmente, prolungandosi l'esperienza -e con il personale assenso del soggetto-, si sarebbe potuta approfondire. Ed è quello che solitamente accade con l'esercizio e l'allenamento. Sole ha dovuto esercitare con sè un atto di convinzione più intenso e determinato per uscire dalla condizione di trance ipnotica. Nel caso di un'esperienza più profonda, è lo stesso soggetto a programmare i tempi di permanenza nella condizione di trance o, in caso di non "impostazione" del proprio orologio biologico (!), l'uscita è automatica e graduale dopo qualche tempo e senza l'uso di sforzi o fatica.

E' sicuramente una esperienza da ripetere; mi rendo conto che all'inizio è difficile trovare il momento e il luogo giusto, anche una piccola interferenza può interferire, di qui l'importanza di quelle "raccomandazioni" che ci hai scritto sulla brochure. Grazie, Sole.

Grazie Sole

Nessun commento:

Posta un commento