L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







giovedì 14 ottobre 2010

L'Amore cura: drammaterapia, navigando sugli affetti della Storia


@ Nero

Nel passato di ognuno di noi ci sono ricordi più o meno vivi dei periodi scolastici trascorsi a studiare la storia, una storia che fotografando più o meno verosimilmente il percorso del genere umano sul pianeta, rende chiaro il comportamento degli esseri umani, la loro provenienza e la loro evoluzione, ma cerca soprattutto di prevedere l’evoluzione futura della società, anzi dovremmo dire delle varie società. (Sono evidenti le differenze tra le società industrializzate e moderne tipo la nostra, e quelle meno evolute tecnologicamente e culturalmente di alcuni Paesi).
La storia ci fornisce spunti di riflessione su gesti eroici, grandi condottieri, esploratori, artisti, ecc… Ma soprattutto ci parla di guerre…
Guerre per conquistare, dominare, sottomettere, depredare altri popoli, guerre di religione, stermini di massa, e… Re, Imperatori, Papi e Nobili di ogni risma. Che il colore dei loro abiti fosse il purpureo ecclesiale o il bianco nobiliare, il nero del conquistatore o lo scintillio delle cavalleresche spade, la sostanza è sempre stata la stessa. Pochi privilegiati hanno avuto in mano le sorti di una moltitudine infinita di esseri umani.
E siccome la storia la scrivono i vincitori, difficilmente parlerà dell’odio profondo che spinge gli uni contro gli altri, difficilmente parlerà degli innocenti uccisi, di interi popoli sterminati, di crimini e torture indicibili, di interessi economici e paranoica sete di potere… Tutto verrà raccontato evitando gli episodi più cruenti, favoleggiando sull’uno o sull’altro eroe, mettendone in luce i gesti eroici, decantando la necessità ed i vantaggi… e così via.
E poi l’evoluzione, il riscatto delle società moderne, il benessere, una condizione di vita migliore, delle aspettative migliori, ideali e lotte, diritti annunciati, traguardi raggiunti. E per molto tempo abbiamo creduto di vivere in una Società civile, in cui il rispetto per l’essere umano è di primaria importanza, in cui dovesse essere garantito il rispetto dei più elementari diritti di quieto vivere, in sintonia con gli altri; insieme agli altri…Ho creduto…ho sperato…ci siamo illusi?
Sempre più spesso, direi costantemente, impattiamo con notizie che ci scuotono dalle nostre illusioni, (inutile fare degli esempi; ognuno può scegliere quello che sente più vicino, o che gli provoca più dolore) e il sogno si trasforma in un incubo, la realtà si mostra in tutta la sua durezza. La vita nelle nostre metropoli è massacrante, i rapporti con il prossimo… Beh, lasciamo stare… Pian piano ci abituiamo al malessere, allo stress, alle frustrazioni, alle disattese aspettative, in un fallimento costante, che frustra la psiche e prostra il fisico, ma soprattutto mina ancor più le poche certezze dei ragazzi che rappresentano il futuro. Genitori assenti, o “malati”, crescono ragazzi ancor più bisognosi di attenzione, bisognosi di credere in un futuro possibile, carenti di rapporti veri e sommersi da relazioni fittizie e superficiali –basti pensare a facebook o simili.
Il tutto alimentato da un malessere economico serpeggiante, un clima di incertezza che taglia trasversalmente tutti i ceti sociali, tranne le classi più agiate, e il quadro si tinge di colori tutt’altro che rosei.
Tutta la violenza che si scatena anche in situazioni futili, in occasione di eventi sportivi, in modo imprevedibile e da persone insospettabili, dove alloggia? E’ così represso l’essere umano, da diventare una bomba ad orologeria?
Ho già parlato di tutto questo, in modo razionale e cinico, forse pessimista, nell’analizzare il Mondo e i suoi inquilini, nel voler vedere questa negatività, ma mi chiedo: cosa può fermare tutto questo?
Soprattutto da diversi giorni nella mia testa frulla una domanda a cui non trovo risposta: Dove stiamo andando?

@ Director

"...nam tu sola potes tranquilla pace iuvare mortalis, quoniam belli fera moenera Mavors armipotens regit, in gremium qui saepe tuum se reiicit aeterno devictus vulnere amoris, atque ita suspiciens tereti cervice reposta pascit amore avidos inhians in te, dea, visus eque tuo pendet resupini spiritus ore. hunc tu, diva, tuo recubantem corpore sancto circum fusa super, suavis ex ore loquellas funde petens placidam Romanis, incluta, pacem; nam neque nos agere hoc patriai tempore iniquo possumus aequo animo nec Memmi clara propago talibus in rebus communi desse saluti" (Lucrezio - De Rerum Natura - Libro 1, 1-43)

Allietare tu sola puoi d'una placida pace i mortali. Governa l'aspre fatiche di guerra Marte possente nell'armi: e, vinto dall'insanabile piaga d'amore, egli spesso ti si abbandona nel grembo, e in su, così, riguardando, riverso il collo tornito, in tè d'amore, anelante, pasce gli occhi avidi e pende tutta di lui e supino l'anima dalle tue labbra. Stringiti a lui, mentre giace, dea, con l'intatto tuo corpo, versagli dalla tua bocca dolci parole, implorando, inclita, per i romani una pacifica tregua: che, con la patria turbata, ne noi con cuore tranquillo potremmo attendere all'opera, é, per seguir tali cose, l'illustre germe di Memmio negar potrebbe se stesso alla salvezza di tutti.

Il Poeta invoca la dea Venere, dea dell'amore, ad elargire le sue virtù "pacificatrici, che solleveranno dall'affanno della guerra e dalle sue fatiche il corpo e la mente di Marte, dio della guerra. Che sia sempre questo bisogno di amore, questa sconsolata coscienza della nostra finitezza a farci difendere dal nemico invisibile, finendo per vederlo nell'altro vicino a noi? Questa perversa costruzione della macchina da guerra che si è evoluta da Marte in poi e con Marte, vestendosi di cultura ed amore e parlando poi soltanto di questo tra i suoi tuoni. Il Mito ha indagato e descritto l'anima degli uomini molto prima della psicologia e del suo costrutto. L'abbraccio amoroso di Barthes riepiloga quello della madre e della madre-terra, in cerca di pace. Personalmente, tutto questo mi induce a pensare che quante più donne siederanno nella stanze dei bottoni, quanto più freneremo il bisogno di falsi eroismi. E' la stessa evoluzione della Coscienza dell'uomo a chiedere che egli evolva dentro i propri istinti.

Foto: Allegoria della Pace, scultura opera di un nostro soldato al fronte; Valdagno; 1916, 06; Biblioteca Villa Valle, Centro di Documentazione, Archivio Fotografico della Grande Guerra; Positivo, b/n, gelatina ai sali d’argento, carta
Marte e Venere, di Frans Wouters, allievo di Rubens, Galleria Nazionale di Cosenza 

1 commento:

  1. Questa, caro Nero, è l'era del Kali Yuga secondo la tradizione indiana. Tempi neri, forse peggiori dei precedenti. Ho provato a rispondere..

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