L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







lunedì 21 giugno 2010

Autoipnosi: Natiche e Sogni

Azzurra e il director sollevano Sole, Hypnodrama da "il Kamikaze",
CDIOT Aprile 2010, primo laboratorio Atelier LiberaMente
@ Azzurra

Gioisco con voi per la vostra bella serata, che tanto vi ha dato.Mi dispiace di non esserci stata, ma mi godo il ruolo della spettatrice. Mi mancate, mi manca la possibilità che tutti voi mi date di essere diversa e di emozionarmi a ruota libera.

Nei nostri incontri, mai tutti uguali, ho portato le mie paranoie, la mia paura, le mie fragilità, la mia allegria un pò "isterica", e comunque è sempre uscita una parte di me più lucida, più vera.

Le parole di Faber mi hanno colpito molto, la sua esperienza, per me inimmaginabile, gli ha restituito l'idea della vitalità, dell'esserci in tutta pienezza. E questo messaggio potente mi ha toccata e mi fa desiderare di ripetere ancora, e ancora, i miei esercizi di vita: mangiare, dormire, fare l'amore, correre, piangere, ridere, cantare, ragionare, e ridurre ai minimi termini quel brutto e ahimè molto conosciuto, esercizio del giudicare e del giudicarmi.

Libertà un giorno, chiacchierando, mi ha confidato la sua opinione sulla consapevolezza corporea: si può guardare ma non vedere, bere e non rendersi conto di afferrare il bicchiere e portarselo alla bocca, parlare e non accorgersi di comunicare. Io ad esempio, più penso a quello che faccio e a come lo faccio, più paradossalmente sono "assente" per l'altro (l'altro che è anche la me stessa più profonda, con le sue reali esigenze affettive). Sto scoprendo con voi che abbiamo delle armi di consapevolezza che personalmente finora ho utilizzato pochissimo: l'intuito, l'improvvisazione, il paradosso, la curiosità del nuovo, l'arte, la leggerezza...e si perchè, io sono qui che sviluppo il mio scritto col computer che mi frigge le cosce, e c'è giorgio che mi sta accanto con la panza all'aria. E mica posso non dirvi che lui, ogni tanto si volta, mi guarda e mi dice che ha l'aria nella panza. E ti credo, con tutto il melone che ti sei mangiato,...io ne ho mangiate tre fette, mica poco! Infatti mi domando, ma dov'è andata a finire la mia aria? Forse nei seni...paranasali, che avete capito. L'otorino mi ha detto che li ho gonfi e mi ha segnato due spruzzi al giorno a narice di un cortisone che si espelle. Nel senso che lo spruzzi, fa il suo dovere di cortisone, sgonfia i seni, poi se ne va in uno dei canali di cui disponiamo, linfatico, sanguineo, che ne so, insomma prende una strada e sparisce senza lasciare traccia. Ma il dottore mica me lo ha messo per iscritto che è così che stanno le cose.

E se un atomo di cortisone si legasse a un atomo di adipe della mia natica destra, così tanto per dirne una? E si rifiutasse l'espulsione e facesse la fuitina con lei, la mia potenziale cellulite? Mi toccherebbe ospitarlo, e vedere se anche lui ha qualcosa da dirmi, da insegnarmi. Quindi lo accolglierei, ma porrei come condizione che mettesse da parte quella sua prosopopea da medicinale che cura tutte le malattie. Dopotutto è solo una cellulina piccola e insignificante e mi dovrebbe firmare l'accettazione delle regole della casa: che poi è una regola sola, e cioè "io sono l'insindacabile signora e padrona di tutto il cucuzzaro". E allora dopo la sua firma gli imporrei di usare il preservativo nei suoi amplessi con l'adipuccia innamorata. E se il signorino, nonostante la firma col sangue, violasse la regola e ingravidasse l'adipuccia - già appartenente ad una numerosa famiglia di altre cellule adipose, colonizzatrici di vecchia data delle mie terga - e quest'ultima sfornasse un mezzo milione di altri grassi atomini pronti ad allargare la mia taglia di due misure...con chi me la dovrei prendere? col dottore? Col cortisone disubbidiente? Ma per favore! Con la mia testa! E li che sta tutta l'aria...la mia testa ha voglia di volare come un pallone aerostatico, butto le zavorre e lascio che voli. E dall'alto tutto mi sembra più essenziale, più utile, più saggio! Le invidie, gli sgarbi, le noncuranze non esistono, si vedono le città, i fiumi, i laghi, il mare e tutto ciò che di buono e di cattivo conta ed è reale. Posso vedere anche le persone e sono tante, posso avvicinarmi ad ognuna di loro, entrare nel loro mondo e lasciarle entrare nel mio. E quando questo avvicinamento è più bello degli altri dire a me stessa... speriamo che il tempo regga!!!


Un abbraccio a tutti, e grazie Director!

@ director

Incredibile, da due rive differenti (tu non c'eri e Blue invece ha partecipato), due degli ultimi post spaziano dal macrocosmo dei comportamenti al microcosmo delle cellule che li contengono. Adipe o muscolo, osso o assone nervoso...sembra che anticipiate il viaggio nella psicosomatica del prossimo laboratorio, con due scritti formidabili, in un brainstorming di stimoli ricevuti dagli altri e processati nel migliore dei modi. Credo comprendiate quale forza ha soffermarsi a riflettere sui fenomeni ed allargarli dentro di noi...L'ipnosi ha questo privilegio: di far sposare la nostra anima più antica e primitiva con l'Io razionale, coniugazione che non chiede "profilattici" per proteggersi (sei incredibile Azzurra), ma si meraviglierà sempre delle sue possibilità...anche se androide del 4° tipo (blue)!
E' vero, forse lo hai letto, alcune medicine si coniugano con alcuni enzimi e rallentano i processi metabolici, si può arrivare a misurare anche 180 di natiche, che poi sarebbe il doppio della misura ideale! Eppure, il pensiero può arrivare a sciogliere legami perversi, tra alimenti, medicinali e persone! Oppure fare moltiplicazioni delle energie, senza l'ausilio di alcun calcolatore! Abbasso il cortisone (se non serve) ed evviva la pienezza di cui state discutendo.

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