L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 10 luglio 2010

Drammaterapia: la spirale degli eventi





@ Director

A Libertà, ad Astra, a  Sole e, attraverso loro, a tutto il gruppo, come sempre. Questo spazio è privilegiato perchè permette l'elaborazione autentica di quanto si desidera mettere in discussione, offerta allo spazio cosciente delle nostre riflessioni, laddove i laboratori sperimentano elementi non sempre visibili del nostro psichismo. E di qui, ancora un lavoro "invisibile" dentro, come una spirale tra rimandi costanti tra serie cosciente ed inconscia di determinazioni, un lato chiaro ed un lato oscuro. Una spirale che vorremmo armonica, come quella di Archimede (r = a*t), con passi e giri regolari e matematicamente derivabili, oppure quella studiata da Cartesio, che introduce l'elemento della velocità di fuga lungo il vettore radiale e determina spire sempre più ampie all'aumentare della velocità (spirale logaritmica), ma comunque prevedibili. Ma il fenomeno della coscienza riconduce l'ordine dell'universo a costanti moti caotici, che scombinano il cosmo che è in noi e così quella spirale e lo studio delle frequenze dei fenomeni che avvengono sfugge all'analisi sinusoidale dei segnali e giunge ad assomigliare ad una analisi che si rivolge più al dominio delle frequenze, che a quello del tempo, come nel caso delle wavelet. Ma una volta spostati in esso, il tempo viene perso, non si conosce più in quale sua porzione un fenomeno sia accaduto, a meno che non si apra una "finestra" più grande a contenere più informazioni. Questa metafora sarà certamente più agevole per un fisico o matematico che sia anche appassionato dello studio della mente, ma può comunque suggerire che la "atemporalità" dei fenomeni psichici, che tanto determinano nella dimensione temporale la serie "visibile" degli eventi mondani, può ad ogni istante permetterci di "riprogrammare" la nostra vita, ma questo, d'altra parte, esige un sforzo così grande che spesso viene preferito il "vantaggio secondario" del nostro modello del mondo, una scomoda/comoda topomastica dove sappiamo quando e come prevedere l'incontro con noi stessi e con gli altri. Il campo nuovo di "esperienza" a cui Libertà allude è proprio quello del non-pregiudizio, della scoperta del "sorprendente" in noi.
Quanto poi alla nozione che "tutte le cose", ad un certo livello, hanno la stessa importanza, che non esista precostituita la "banalità" nel mondo...beh questo è un elemento spesso dibattuto in filosofia e che appartiene fondamentalmente all'impostazione sciamanica di molte culture tradizionali. Vi trovo, inserita, la nozione che il "nostro" approccio alla realtà del mondo è sempre lo stesso, sia che ci dedichiamo alla più ardita formula matematica, che al gioco di perimetrare le nuvole con lo sguardo: è la nostra attenzione, il nostro atteggiamento a dire dell'importanza, piccola o grande, di quanto ci circonda e ci contiene. Questa inquietante meraviglia che è la nostra interpretazione dei fatti.


Avere paura aiuta a ricercarti "nuova" dentro, cara Astra...Davvero è una bella scommessa, ed è assolutamente persa con quelle persone che, purtroppo, nella gabbia della paura ci sono finite o ci sono andate, come meglio si preferisce interpretare. Non è semplice, sempre, utile tenerlo in mente assolutamente. Dovremmo davvero poter "ri-scoprire" ed amalgamare alla nostra autocoscienza quel meraviglioso gioco di meccanismi umorali e nervosi che appartengono al nostro "animale biologico", che fatica ad integrarsi con l'illuministico retaggio delle nostre culture, dove tutto è cos'ì stabilito e diviso tra res cogitans e res extensa! Sì, la paura può essere una preziosa alleata che aiuta a sciogliere essa stessa, senza scappare da se stessi. Nel mio setting psicoterapico insegno questo ai miei pazienti con attacchi di panico e sono sicuro che domani "Mister Y" andrà a farsi la sua bella immersione a largo, senza riparare, da pauroso topolino in trappola, dove l'acqua è appena alta un metro e mezzo e tanti scogli a cui aggrapparsi e tanti amici da richiamare in soccorso e tuttavia tante stelle a rimanere immobili da sempre -e non perchè cattive-, nonostante il nostro bisogno! E' importante vedere queste parole scritte, hanno il senso di una significativa ratifica dentro di te, Astra, anche se domani preferirai la montagna, magari, al posto del mare, ma resterai sempre  "l'Attore" principale della tua vita.
Sole, anch'io credo che qualcosa di più potesse essere tentato in quell 'hypnodrama cosi drammatico, intenso e, tuttavia, molto partecipato da tutti voi. Ma proprio questo è il senso profondo di quanto stiamo svolgendo: un nastro che non deve lasciare "rimpianti", come deja vu nelle nostre esperienze, quanto piuttosto il significato che un vuoto, ci parla di molte cose; un'imperfezione ne aggiunge ancora di più, una distrazione è il più potente motore verso la ricerca, se lo si elabora. In qualche modo, se vi rifletti, è come per la storia che questo teatro è differente da quello ben conosciuto e che tanto tutti amiamo. Lì, la piece ricerca l'esecuzione più appropriata, un percorso attoriale in funzione della rappresentazione dell'opera; mentre qui, l'opera siamo noi ed esigerla "appropriata", perfetta, ben eseguita significherebbe mascherarci attraverso il teatro, non utilizzarne la potenza per "vedere". Lasciarvi fare come viene meglio, ha il rischio della staticità, assegnare le parti sintoniche a quello che pensate, appiattire la possibilità del cambiamento sopra il pregiudizio, ecc. ecc. Si, dello sciamano accogliamo il concetto di "visione", questo senso così evoluto ed integrato a tutti gli altri più primitivi. Commuoviamoci all'abbaglio, all'equivoco, all'illusione (in questo Nero è "maestro"); contiamo nella motivazione (Libertà la impersonifica); nella complessità, nella speranza che possediamo.

3 commenti:

  1. carissimi, sono INCANTATA dalle mille riflessioni e implicazioni della nostra esperienza. Vi abbraccio Bleu

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  2. Leggerti mi emoziona sempre director, le tue riflessioni mi schiudono porte che non pensavo esistessero. A volte è dura, altre volte è divertente, in ogni caso non mollo l'osso nemmeno sotto tortura. Un abbraccio

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  3. Caro Director, dopo questo post, mi sono riletto il mio di post, e sono rimasto stupito dei concetti espressi,che non fanno parte dei miei ragionamenti, ma escono non so da dove, sicuramente, è la strada aperta dentro di me, dove non albergano le mie paure, i miei fantasmi e i miei pregiudizi. Mi sembra di avere a disposizione due entità, quella quotidiana, razionale, che nutre conflitti e situazioni dove uno vince o perde, e l'altra, che riesce a vivere, una quiete interiore, ed esprimere concetti e pensieri, così lontani dal mio vissuto fino a ieri.Non rinnego nulla, perchè quello ero ieri, questo sono oggi.Nessuno di noi è giusto o sbagliato. E' quello che è. Nel momento in cui riusciamo ad essere consapevoli di noi, possiamo decidere quello che è sano, perchè l'indipendenza (la consapevolezza) questo ci dona.Un caro saluto. Liberta

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