L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







martedì 13 luglio 2010

Drammaterapia: autorivisitazione in corso...

@ Bleu

Carissimi, l’estate che viene per me potrebbe chiamarsi “pausa di riflessione”. No, non intendo parlare di quella patetica frase che viene usata per troncare i rapporti di coppia, voglio intendere invece un fecondo periodo in cui spero di poter far germogliare i “semi” di conoscenza e di approfondimento che sono stati piantati in me , durante questi mesi di Atelier.Emozioni, difficoltà, entusiasmi, lavoro, teoria: tantissime cose che mi hanno condotto a ripensare e a rinnovare la mia “costruzione” di persona e di attrice.
Il ciclo dei lavori agricoli vuole che l’inverno sia la stagione in cui i semi maturano e crescono, fino a dare nuovi frutti. Per me, sarà l’estate il momento in cui cullerò e curerò questi metaforici elementi di rinnovamento. Non sarà un passivo periodo in cui stare a guardare: come un bravo giardiniere, occorrerà dare acqua, nutrimento e attenzioni perché si compia il processo di crescita.
Per cominciare, ho iniziato con una breve vacanza a Siviglia, fatta di arte, cultura e – perché no?- fiesta. Vi ho seguito, sia pure di corsa dall’internet point dell’albergo , vi ho rivolto pensieri affettuosi e spero che tra queste righe troviate il sole dell’Andalusia (feroce, sì, ma così vivificante!!).






4 commenti:

  1. Cara Bleu, ci aspettiamo con gioia di vedere i frutti di questa laboriosa e faticosa semina. Se non fosse faticosa dove sarebbe la gioia. Un abbraccio. Liberta

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  2. Trovo giusta la similitudine con la semina. Basta avere pazienza e credere che nasceranno le piantine. Il tempo ti darà ragione. Bacione grande
    Nero

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  3. Approfitto per darti e dare anche a tutti gli altri un input, a partire dal tuo post. Collezionare apprendimenti coscienti, "seminare" in noi stimoli della vita quotidiana o didattici è importante, traduce la nostra motivazione al cambiamento alla stregua di "fertilizzante", e costituisce materiale che può germogliare, come contenuti e tu ne hai parlato compiutamente. Anche la ceatività -ne abbiamo più volte discusso- necessita di un periodo di "incubazione" prima dell'insignt illuminante. Ma esiste anche una attività più fine del nostro pensiero che si riferisce alla forma di esso e non ai contenutti appresi o messi in cantiere: mi riferisco alla presa di coscienza, intima, sensibile (nello stato emotivo che l'accompagna), che stiamo attendendo in noi "il cambiamento", che poniamo fiducia che esso possa lavorare anche silenziosamente, nella dimensione più profonda e nascosta. Questo pensiero, come un mantra, se praticato spesso in noi, attiva, come un catalizzatore, la forza della nostra motivazione, la sua silenziosa potenza e fa lavorare tutto quanto avevamo precedentemente incamerato. I monaci tibetani lo sanno bene ed anche tutti coloro che praticano "meditazione". Se la new age lo definiva "pensiero positivo", in realtà le indagini più raffinate della moderna neuropsicologia dimostrano che molti "cancelli" delle nostre emozioni ed abilità possono essere aperti dalla particolare disposizione del nostro animo, orientato ottimisticamente, in una pratica che sia ripetuta spesso. Non è ottimista colui che sta veleggiando su uno scafo di trenta metri, ma tu che sulla spiaggia speri intensamente di poter salpare, prima o poi, su quelle acque.

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  4. Grazie Ermanno. Una maggior fiducia nei processi positivi della mente e dell'universo, in noi stessi, nelle nostre risorse.. che bello!
    E' difficile, ma è una conquista anche questa.
    In effetti, vedere tutto nero è tanto facile! Ci si dice: niente può cambiare, a che serve sforzarsi, non mi fido più di nessuno e tante altre frasi simili.
    A volte nascondono un atteggiamento di rinuncia, di inerzia. Invece, "il pensiero positivo" è faticoso, considerate le mille smentite che si ricevono.
    Vi lascio una bella frase di Albert Camus "Nel bel mezzo di un lungo inverno, ho scoperto che in me albergava una INVINCIBILE ESTATE"
    B

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