L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







domenica 7 novembre 2010

Drammaterapia, Atelier nell'Atelier

Atelier nell'Atelier. La suggestiva atmosfera del rumore delle forbici sulla stoffa che ritmano la voce delle attrici. Tre, diverse di tempi e modi, eguali nella storia di Barbablù, quella da fugare, da esplorare e da comprendere. Si sono date il cambio a sostenere la vicenda, mentre l'abito di Rebecca, la sciagurata interprete della nostra fiaba, prendeva forma sul tavolo della sartoria e il regista filmava passi e punti. 

La Narrazione della Fiaba ha fatto eco tra la stoffa ed il soffitto, ha rimbalzato come la voce, più tardi, di Rebecca che vuole fermare indietro la propria storia.

Si chiude in gola la paura che ferma i gesti; regala il terribile languore della fame del lupo fuori di te, dell'orso gigante, dell'Orco, di Barbablù che ti sorprenderà ad aver infranto i termini del patto. Sullo sfondo la tua veste è ancora in costruzione, ma tu hai già aperto la porticina...questo significa che quanto avviene dopo è orrendamente scritto prima e tu non potrai sottrarti Rebecca.

Hai dimenticato chi eri, chi saresti stata ed il chi sei ti inchioda contro il colore sparso su una piccola chiave. L'indelebilità del ricordo, della coscienza che a quello si lega, piccola barca che può anche fare acqua. ma traghetta le tue vicende lungo le spirali di costellazioni che hanno deciso già tutto. Ti osservi senza più poter uscire dalla tua storia. Mentre la camera voyeur del presente continua a registrare le tue domande.



Fogli di spazio bianco fasciano ora il sogno della tua vita, per farlo danzare insieme all'ombra da dove provengono.


Quale grande sospetto intorno al tuo collo, la vita che respira nell'osare e quando ti ritiri perchè le torri ora sono diventate minaccose, le porte fessure strette dalle quali la tua anima potrebbe non scivolare più fuori.




E mentre tutto sta avvenendo nel processo drammaterapico che "costruisce" -l'abbiamo detto- la piece di Barbablu, un girotondo grottesco di responsabili e davvero funebre ruota inorno alla scomparsa di Sara Scazzi. Anche questa vicenda viene a sedersi nella nostra fiaba e noi la lasciamo sedere, responsabili di quanto "non possiamo", così simile al "non avremmo potuto". E' questa la domanda che deve inchiodare la coscienza di ognuno, se è vero che qualche giorno fa una donna picchiata per strada ed a terra costituiva solo la stimolazione di bastoncelli di retine "distratte" e vigliaccamente capaci di accellerare il passo ed andare avanti.
Vi sono donne ed uomini così vicini alla possibilità del tuffo nel nulla, alcuni di loro lo staranno già compiendo, incoscienti o consapevoli, in questo momento. E' questa consapevolezza che Barbablù deve raccogliere. La testimonianza è un preghiera silenziosa, ad un dio o al proprio inconscio, capace di spostare intenzioni ed azioni, e di contamniare positivamente le persone vicino; non è il talkshow del momento. Un mese fa ho riflettuto a lungo se fosse il caso di mettere in scena il Barbabablù ed anche questa mia riflessione ora lo salva con voi dalla malignità della coincidenza, dell'attualità, dallo sgomento dello "avvenuto per davvero".

4 commenti:

  1. Barbablù può dunque "salvarci"?

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  2. Il concetto di salvezza non appartiene alla sfera del cambiamento nella propria vita, se qualcosa ti salva non ti cambia la vita, ma ti permette di viverla. Se ti salvi da Barbablù senza capire, non sei salva, ma solanto viva. Comprendere aiuta a cambiare.

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  3. Bella l'ultima foto pubblicata, sembra ritratta da un pittore, chissà dove ero in quel momento, avevo un'aria triste conoscevo già il mio destino?
    Sole

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  4. Rimaniamo sconvolti da notizie di tragedie avvenute, perché le riteniamo non umanamente realizzabili, atti violenti che da cui prendiamo le distanze, eppure avvengono ogni giorno davanti ai nostri occhi. Cosa spinge un essere umano a togliere la vita ad un’altro? Si è coscienti delle possibili conseguenze di un azione violenta? Oppure la nostra mente si stacca dalla coscienza e l’ istinto animale fa il resto? Perché se così è, nessuno è immune da questa bestia silenziosa che si nasconde in noi e che può risvegliarsi in qualunque momento. Mi chiedo che se tutto è avvenuto, può avvenire di nuovo e magari molto vicino a noi, ma molto spesso le violenze avvengono anche senza il clamore di un delitto, o di segni visibili e senza scandalo, mentre le nostre coscienze addormentate non distinguono il bene dal male. Un ricordo di qualche anno fa, ero stata invitata dal te ad un incontro con il gruppo dell’Atelier per lo Storytellig, abbiamo letto e commentato la fiaba di Barbablù. Il giorno dopo mentre ero in una libreria, mi sono sentita improvvisamente diversa, percepivo una sensazione di benessere, una leggerezza mai provata prima, vedevo le persone intorno a me e le sentivo amiche, passavano i minuti e questa sensazione era più intesa , un sentimento di amore verso ogni essere vivente mi aveva invaso, era come camminare sollevati da terra. Ho pensato a Dio, all’amore universale, ogni pensiero negativo era scomparso, persino la morte non mi faceva più paura. Ero felice è sconvolta da questo stato di estasi, non capendo cosa mi stava succedendo, dopo un po’ questa sensazione è svanita. Amore universale o ipnosi? Me lo chiedo ancora oggi. SOLE

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