L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







lunedì 22 novembre 2010

Cosa c’entra il processo drammaterapico con il concetto di specie bandiera e con l’istrice nostrana?

@ Maria Pina

La curiosità di Rebecca costa cara alla protagonista della nostra favola, mentre trasforma noi, frequentatori dell’Atelier di Drammaterapia per le risorse 2010, in esploratori e in commentatori di concetti che obiettivamente non si affrontano tutti i giorni.
Nobile attività del pensiero superiore quella di non sottrarsi mai agli stimoli estemporanei che provengono dal tavolo attorno al quale Director, assistente e attori riflettono sul tema centrale della piece e sulle sue implicazioni che, a un certo punto della giornata di domenica, ci hanno portati a parlare dell’istrice nostrana, ma anche di radici, di identità e di cultura tradizionale.

Vorrei sottolineare come questa prontezza nella reazione e questa partecipazione immediata ad affrontare un tema insolito che , a prima vista, non sembrava collegato alla illustrazione tecnica del lavoro teatrale, sia una potenzialità da sviluppare, da coltivare, un prezioso dono/risultato dell’attività dell’Atelier.
Permettetemi di aggiungere la mia personale soddisfazione nel sentire che l’argomento del mio dottorato di ricerca (la relazione tra natura e cultura locale) sia un argomento stimolante che si presta a essere affrontato e approfondito anche in una situazione tanto lontana (ma forse non così tanto) dal mio consueto campo di azione.
Hystrix cristata , questo il nome scientifico dell’istrice, è un elemento consueto della nostra fauna. A rigore non si può definire una specie protetta, bensi “una specie naturalisticamente rilevante”. Potete trovare qui  un buon complesso di notizie su questo animale e togliervi alcune curiosità. Per esempio, perché si dice erroneamente che l’istrice lanci i propri aculei verso una potenziale minaccia.
Come vi sentireste se un giorno il Colosseo crollasse? O se San Pietro fosse danneggiata ? Chi tra voi ricorda la propria reazione personale quando un folle, negli anni 70 , sfregiò la Pietà di Michelangelo? Sicuramente, vi sentireste addolorati, derubati, monchi…eppure un evento del genere, probabilmente, non cambierà la vostra salute, non vi toglierà il pane di bocca, non cambierà la vostra famiglia. Ma sicuramente procurerà uno scossone alla vostra identità, al vostro essere romani, al vostro senso di appartenenza a una città, a una cultura, a uno stile di vita. Cambierà il sapore dei vostri ricordi, orienterà i vostri gusti e avrà ripercussioni sul gruppo e sull’individuo. Così dovremmo sentirci quando una specie consueta nei nostri ambienti è in pericolo, diminuisce o non viene più avvistata.
A volte, una specie particolarmente legata a un luogo viene utilizzata come elemento simbolico per comunicare in maniera immediata ed efficace la necessità di tutela di un intero ecosistema: diventa così una “specie bandiera” , capace di catalizzare attenzione a tutti i livelli su un problema più generale. Le nostre radici individuali, quelle più vere, affondano in questa commistione di elementi naturali e simbolici. Esse non sono impedimenti all’esplorazione e alla ricerca, ma ancore che ci tutelano contro la deriva e ci permettono di allargare i nostri rami verso il mondo esterno e di allungarli verso il cielo. Vi osservo dalla mia posizione di assistente e interagisco con voi come attrice, ma il biologo che è in me esce sempre fuori. Siamo un nucleo ad alto tasso di biodiversità: tante storie personali, tanti caratteri, tanti modi di essere presenti o , a volte, “diversamente presenti”.

9 commenti:

  1. Eco importante il tuo, mia insostituibile collaboratrice Blù, eco cosciente a quello più grave e profondo che riverbera nelle dimensioni più nascoste del nostro processo, dentro, invisibile. Vedi, vedete, parlavamo proprio ieri del "titolo" di testa che serve perchè a volte il lavoro del nostro inconscio possa essere orientato a dare il braccetto all'io cosciente, spesso troppo orgoglioso e con false dignità. Dicevamo in qualche post fa che Erickson definisce gancio conscio-inconscio queste operazioni che parlano dell'inconscio mentre parlano a quella stessa dimensione, questa disseminazione di idee fruibili nele aree più oscure, ma non necessariamente macabre della nostra realtà umana. Certo è che da bravi istrici ci ritiriamo frequentemente in difesa, spinosi verso la novità, diffidenti verso l'incognita...Dio mio dove si sarebbe fermato Magellano...e chissà che ritardo nello scoprire poi l'Australia! La serie cosciente dei nostri pensieri non esaurisce il possibile, ma, ancora prima, anche quello che sta accadendo dietrodi noi. No! Non giratevi...è dietro "ombra", non riguarda minacce dietro la schiena. Vorrei poter pensare che Blue Beard ha ucciso se stesso per amore, in fondo, che sia avvenuto?!

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  2. Cara Bleu, non avresti potuto scrivere nulla di più condiviso. La provenienza dei miei genitori, come ho più volte lasciato trapelare dai miei discorsi, il mio costruito, la mia vita a contatto con la natura, mi hanno fatto capire e sentire -senza studiarlo o leggerlo- l'importanza di certi punti di riferimento, di linee guida e, come le chiami tu in campo zoologico, di "specie bandiera".
    L'uomo, espressione evolutiva del primate e ancor prima animale istintivo e inconsapevole, ha conservato una innata necessità di punti di riferimento, facilmente riconoscibili e riconducibili a qualcosa che identifichi istintivamente la sua appartenenza a qualcosa di più grande del semplice individuo, che faccia da agglomerante tra le forze e le singole particolarità. (Pensa alla breccia impastata con il cemento...)
    E senza perdere la propria "singolare" voglia di essere, la responsabile partecipazione al gruppo, alla tribù, all'attività del contesto in cui si vive, ci dona quel valore aggiunto senza il quale non c'è sopravvivenza.
    Ecco l'importanza dei simboli, della Bandiera, dell'Inno Nazionale, dell'orso, del cervo, del capriolo o dell'istrice, di animali che non uccideremmo mai, perchè nel nostro intimo rappresentano qualcosa che supera la loro particolarità zoologica. (Ben venga il riccio che per sbaglio fa l'amore con la spugna abrasiva, si salverà forse perchè ci rimane simpatico)
    Ed ecco perchè, senza diventare rinoceronti -ci perdoni il rinoceronte incolpevole del paragone-
    abbiamo il dovere di trasmettere alle persone che ci stanno vicino, l'importanza di tutto questo, l'amore ed il rispetto per il Mondo in cui viviamo, e soprattutto il rispetto delle altrui idee e dei simboli che le identificano. Senza inutili nostalgiche dietrologie, senza demagogiche dialettiche, con la consapevolezza di fare la nostra parte.
    Forse così anche Blue Beard, diventerebbe più buono, e non avrebbe bisogno di uccidere per amare. Nero

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  3. Quella di domenica è stata una giornata piena di energia e calore. Quel non vederci, ma sentirci tutti uniti, mi ha fatto capire che in fondo stiamo lavorando davvero con tenacia e armonia per questa piece e per noi, grazie a una guida eccellente. Siamo stati un'unica voce tra tante voci e abbiamo creato un'atmosfera forte e suggestiva, nel buio ci trasportava una nuova leggerezza. Grazie al Director e a tutti voi. Astra

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  4. Attraverso il tuo scritto che bello scoprire che un istrice fa parte di noi, lo spieghi in modo bellissimo come una cosa ovvia, come poter obbiettare. Comincio a pensare che tutto quello che ci circonda, in una maniera o nell'altra, prima o poi ci toccherà e così farà parte della nostra vita. Vedere le cose sotto questi aspetti, è il grosso salto in avanti, uscire dalle logiche del conflitto, può farmi vivere meglio, se incontro qualcuno che vuole la "guerra", non accetto la sfida, senza per questo non far valere i miei diritti. Grazie Bleu. Liberta

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  5. L'aculeo spesso sta alla puntura come il caso alla comprensione. A volte non serve comprendere. Attraversava semplicemente la tua strada con la sua.

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  6. Come sarebbe bello, se tutti guardassimo di più il creato e ci meravigliassimo di tutto ciò che contiene nella sua bellezza, misura, ordine. Come dici tu carissima Blu se riuscissimo un po tutti di più ad allargare i nostri oriz... Grazie Blu

    Beatrice

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  7. Come mi piacerebbe essere un animale...a volte osservo il mio coniglietto e penso"ma cosa avrà in quella testolina?"a volte lo osservo talmente tanto che cerco di entrare in relazione con lui,Tempesta,mi piacerebbe essere un giorno come lui e vedere com'è il mondo attraverso i suoi occhi così belli...e questo mio modo di pensare, questa mia curiosità mi fa credere ancora di più che nella vita non serve sempre parlare per capire di cosa si ha bisogno o di cosa bisogna dire e come dirlo, lui non può farlo,gli bastano solo i movimenti per catturare la mia attenzione ...più vado avanti a seguire questo grande percorso con voi e più mi rendo conto di quanto sia importante vedere la vita in più prospettive, addio rassegnazione, addio pensare che tutto sia un caso e che tutto sia semplicemente destino, possiamo cambiare,cambiare strade,credere in noi stessi,poter essere chiunque,un animale,tutto può avere vita anche un dipinto...la mia vita sta subendo delle modifiche,dei cambiamenti velocemnte ma sono pronta ad approfondire il mio io!poter indossare una maschera ieri è stato fantastico,all'inizio non è stato moto facile pensavo fosse solo una maschera ma dopo pochi minuti ho capito che avrei combattuto con me stessa una volta per sempre, una lotta tra me e lei la morte, e oggi riflettendo penso che dovrò farci ancora due chiacchere ma abbiamo fatto amicizia,la temevo, ma per essere coerente forse ho giuudicato la morte come la fine..e se non fosse così??Pensare al destino potrebbe divenire un pensiero negativo o positivo, la morte simile a sua volta ma non uguale perchè la morte quando arriva arriva, il destino si crea...è una linea e la morte non è altro che la conclusione di tutto quello che abbaimo creato nell'arco di tempo che abbiamo...e la morte non fa distinzione se l'individuo sia bello gentile, cattivo,generoso, solidale...quando bussa bisogna pensare che è così, e ribadisco il concetto del mio primo post!
    Essere,è importante e in qualsiasi aspetto Dio ci abbia creato siamo unici nel poter essere chi vogliamo!Stella

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  8. Bellissimo il tuo post Stella, molto profondo, riflessivo e illuminante. Temiamo al morte e la evitiamo tutta la vita, ci passa affianco senza che noi la vediamo, ci sfiora e ringraziamo Dio di averla scampata. Poi ti rendi conto che il destino siamo noi a crearlo e che niente accade per caso.
    Un abbraccio Sole

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  9. Attenzione...Un barbablù si racconta....

    Ore 16. Un buon caffè con una mia cara cliente.

    "dialogo sintetico"

    Cliente:Oh buonasera Vanessa come va, tutto bene???
    Stella:Si abbastanza, un po di cosine da risolvere ma tutto bene soprattutto ultimamente sto partecipando a un corso di drammaterapia...
    Cliente:Ma dai, e farete uno spettacolo???
    Stella:Si, l'11 dicembre rappresenteremo Barbablù...conosci???
    (a questa mia frase,la cliente si immobilizza mi guarda sorseggiare il caffè,attende che ogi nuovamente la tazzina sul piattino e....colpo di scena)
    Cliente:Io sono Barbablù!
    (lascio a voi immagginare il mio sguardo, vi aiuto:basito...non sapevo se conntinuare o meno a parlare...ero curiosa quanto Rebecca...)
    Stella:Ehm...cioè, ok...conosci la favola...e come mai ti senti Barbablù?
    Cliente:Beh tanto tempo fa mi è stata raccontata la storia di Barbablù e io l'ho fatta mia in quanto,nella mia vita, ho sempre amato ma ho sempre messo gli uomini
    alla prova..ti spiego meglio: ad ogni uomo ho dato il mazzo di chiavi ma una non doveva essere toccata, che poteva essere qualsiasi la chiave...la chiave della famiglia,la chiave del lavoro...insomma dipendeva dall'uomo...e quando mi accorgevo che la chiave era sporca di sangue...li lasciavo...mi sento
    Barbablù,Vanessa,sono Barbablù!

    mi fa molto piacere raccontarvi questo fatto che mi è accaduto oggi perchè è stato incredibile,una Barbablù donna,ero emozionata alla fine del dialogo,bè potete immaginare che sarà ospite alla nostra piéce...a volte il destino...è davvero strano...ma vario!
    La mia domanda è:quanti barbablù,maschi o femmine,incontreremo nella nostra vita....?

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