L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 15 gennaio 2011

Drammaterapia: Una Soffitta di Cuore

Una Soffitta di Cuore, Laboratorio Drammaterapia LiberaMente,
 14 gennaio 2010
@ Director

Un gruppo di "amici" si dette appuntamento in un sogno. Non importava di chi fosse, sarebbe stato importante soltanto essere tutti là...a rovistare una vecchia soffitta. Così vecchia che forse era stata dimenticata anche dall'ultimo topolino e gli unici animaletti che vi facevano bella mostra erano proprio quei piccoli ragni sulle tele, anche loro addormentati a condividere il sogno. In realtà, loro, erano probabilmente solo fermi. Eh sì che in quel posto tutto rallenta, anche i gesti che scoprono le cose, sotto la spessa coltre di polvere, "come una coperta antica..." disse una bambina, Sole, appena salita. Fenice si precipitò letteralmente su un tavolino, abbastanza lungo da contenere sopra, disposti in colonne disordinate, alcuni polverosi volumi. Ma questa non impediva a Livia, dall'altro lato del tavolo, di curiosare su un blocchetto di lettere tenute insieme da un nastrino rosso. I gesti rallentano ed il pensiero diventa un canestro capace di accogliere cose che vengono da lontano e spingerle ancora più lontano, con l'energia dell'emozione. E della curiosità!
Era proprio tanto curiosa Mareliz e, soprattutto, "golosa". Questa volta aveva preceduto il "viaggio" dello zio su quella "sovereda", gli aveva risparmiato la complicita del "furto" dei dolci e stava compiendo il "furto del secolo"! Lì, in quella madia, ancora più scolorita dalla luce fioca, c'erano mille dolci... oddio non proprio mille, forse un pò meno, molto meno...che "la nonna custodiva, per spartire". Perle di zucchero su quei biscotti e di affetto a rendere zuccherose le giornate di lei e degli altri bambini. Ora aveva avuto coraggio e solo per un attimo fu intimidita dall'occhio dondolante di quel cavalluccio che Sole si ostinava a far muovere, unica ritmazione di un tempo orami divenuto infinito tra quegli occhi e quelle mani in cerca di scoperte.
Bleu, intanto, si era seduta in un angolo della soffitta ad osservare i propri amici e ricordi, niente affatto distratta dal rumore che Fenice provocava nel tentativo ostinato di aprire un cassetto segreto sotto al tavolo. "Ehi -esclamò all'indirizzo di lui- in questo modo ci scopriranno! E poi, non vedi (?) non c'è alcun cassetto...è solo una fessura del legno..." Ma che importanza poteva avere, quando si ha voglia di scoprire qualcosa, mentre la si sta cercando!
Intanto, gli occhi inumiditi di Beatrice osservavano, insieme a quelli di Persefone, dentro la luce di alcune fessure di luce sull'abbaino. La campagna si distendeva con i suoi odori e sapori, lontano per mille miglia vicino a quel luogo di polveroso, con una magia altrettanto forte. Quante cose, così differenti, possono convivere accanto! Quella volta il padre non l'aveva portata a raccogliere le olive, insieme alle sue sorelle. A lei piaceva tabnto quell'operazione, si sta più vicino all'odore della terra. E pensò bene che forse il sapore del tarallo coperto di glassa avrebbe potuto coprire quella privazione. Ringraziò Persefone ed addentò il piccolo dolce.
La bocca di Mareliz era troppo piena per accogliere altro, il suo cuoricino ladro e gentile troppo soddisfatto per essere riuscita a trafugare il dolce prima delle lancette misurate della nonna, e per un pò apparve distratta, ma solo per un pò poco, perchè Luna aveva raggiunto solo ora il gruppo. Assolutamente incauta, aveva gridato "Ah...è qui che vi eravate cacciati!". Un corale shhhhhhhhhhhhh la fasciò di immobilità come fosse stato opera del "Grande Ragno" che Blue stava fantasticando, buono e prolifico, nella sua personale favola.
L'avventura non era finita, troppe cose curiose e strane, vecchie e dimenticate in quel posto così "inconscio", nascosto e magico. Avrebbero continuato a cercare tra lettere e pupazze, fumetti e coperte dismesse, una saga di avventure complici di quel luogo di sogno. Unico spettatore l'inquietante ritratto del bisnonno. Ti guardava senza perdere un momento ed anche un solo gesto di quello che facevi! Ma potevi contare su una cosa: in fondo era sempre un parente di qualcuno di loro e poi, come sempre, avrebbe mantenuto il segreto.
Una Soffitta di Cuore", avrebbe detto la scrittrice di una raccolta di poesie, diversi anni fa.
E si sa, il cuore è immenso.

4 commenti:

  1. Una raccolta di flashback, piccoli stralci di realtà vissute o fantasticate, presenti però nell'animo dei personaggi che l'hanno interpretata.
    E Nero disse, arrivando all'ultimo momento:
    "Che peccato non aver potuto essere con voi, vi avrei fatto giocare con i giochi che avevo da bambino, il trenino elettrico e le costruzioni LEGO... Vi avrei donato i miei ricordi"
    E vedendo i dolci avrebbe tirato fuori una bottiglia di prosecco e avrebbe detto:
    "Brindiamo alla nostra amicizia, e al nonno che ci ha lasciato una soffitta dove conservare ricordi e sogni..."

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  2. Sei sempre in tempo a tirare fuori la bottiglia di Prosecco, carissimo! In certe soffitte non esiste lo spazio-tempo

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  3. Mi compiaccio, Nero, benchè distante quella sera, hai compreso il senso di un collage di emozioni e ricordi qui descritto, ma sperimentato dagli attori. Proprio tu che non c'eri! Quanto fatica il mondo a cambiare, a comprendere, a cercare.

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  4. A volte la realtà scorre lontano da quello che il nostro cuore, anima disegna.Ho vissuto e ho visto attraverso il nostro esperire una fonte limpidissima dove ognuno di noi poteva immergere o attingere dei doni magnifici...Grazie a tutti voi.Con affetto Beatrice

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