Caro director e cari amici, penso che oggi abbiamo toccato il punto di non ritorno, ormai siamo dentro la piece che andremo a rappresentare, con le nostre energie e le nostre difficoltà che si sono fuse in un abbraccio liberatorio. Abbiamo ricevuto e ci siamo dati il dono di noi stessi, senza nasconderci da maschere immaginarie per celare le nostre debolezze, scoprendoci più veri. Questo mi ha fatto sentire parte di qualcosa, ma non meno importante dell'insieme, nel percorso che stiamo facendo. Sono certa che ognuno di noi trasmetterà all'altro, come nel gioco del filo, una energia nuova da prendere e fare propria e da regalare agli altri. Un grazie e un abbraccio al nostro director e a tutti voi. Sole
Punto di non ritorno...fai pensare a quella porta che, una volta superata, non promette ritorni, ma chiede ridefinizione del tuo rapporto con la realtà. Non sai magari come, ma nulla può essere come nel tempo prima di attraversarla. Passi incerti, ma finalmente cosapevoli, dubbiosi, ma hanno il coraggio di sposare l'intenzione all'azione, in barba (!) al prezzo non previsto del destino di Blue Beard o di quello di Rebecca. Come i vostri oggi, che performavano testi e dialoghi al buio, contro scenari possibili solo nelle vostre teste, prove d'autore delle vostre storie silenziose, fatte di pensieri e ricordi, nel rumore di fondo del lavoro dell'inconscio, nel mix con le musiche di Blue Beard. Dialoghi imprevisti tra stralci di copione, esclamazioni di testo, interrogativi drammaturgici resi vitali e deambulanti in cerca di ospitalità nell'"altro". Tu (Stella ed io ti abbiamo vista) hai espresso, dietro e fuori i tuoi occhi chiusi, più pathos del solito, quello che appartiene al tuo processo drammaterapico con gli altri. Più nessuna differenza tra dentro e fuori, quando il pregiudizo è frantumato dal buio; in questa occasione alleato. Hai dato molto, hai ricevuto molto.
Qualche anno fa, portata in scena da un gruppo di drammaterapia guidato da te, director, l'interpretazione della fiaba di Barbablù. All'epoca mi riconobbi molto in quell'uomo che, a suo modo, amava e teneva in scacco le donne che avevano la fortuna-sfortuna di incontrarlo e di legarsi a lui. In fondo rispecchiava la mia educazione, il retaggio storico dei miei genitori e della società dell'epoca, del mondo patriarcale fatto di scale gerarchiche che tutti si portavano dentro. La paura di amare e di essere sopraffatto faceva il resto. Mai concedere tutto; lasciare sempre un angolo buio...Oggi è diverso, Barbablù è stato sostituito da un uomo che non ha bisogno di stanze segrete per sentirsi padrone di qualcosa, ma soprattutto non ha la necessità di nascondere le sue intime verità (brutte o belle non importa...)La consapevolezza e l'accettazione che dentro ogni essere umano possa albergare un Gille de Rais sopito e sedato da una serie di valori e sentimenti propri dell'essere umano -raziocinio, cultura, rispetto, ecc...- necessari al vivere di una società civile, non mi ha sconvolto, bensì mi ha permesso di accettare la diversità e la difettosità mie e degli altri come un dono, e non come una penalizzazione. E la consapevolezza di esserci, e di far parte di qualcosa di più grande, di "gruppale", mi fa sentire meno solo. Unico e speciale sempre, come ognuno di noi, ma insieme agli altri. Come oggi, insieme, ad occhi chiusi per vedere meglio...
Alla fine di un’intensa giornata passata insieme, come tante altrettanto interessanti, non abbiamo avuto il tempo e forse il modo di restituire il feedback di quanto vissuto. Tempo che ora voglio qui esprimere come naturale proseguimento dei processi attivati.Devo subito e con stupore dire a tutti che ho trovato molto fruttuoso il modo di rappresentazione della pièce che ci hanno dato, con le loro capacità, il Director e l’assistente Blue.La realtà intesa come spazio fatto di cose, di misure, di persone e circostanze quindi di un luogo spazio- temporale mi sono accorto con grande sorpresa che aveva frenato la mia creatività, le mie capacità più nascoste e segrete e non mi aveva consentito di esprimermi al meglio nella prova precedente. Mi aveva quasi mortificato davanti a me stesso perché avevo provato la parte e pensavo di poterla rappresentare bene.Ora mi sono riscoperto tutto nuovo, con delle capacità che non credevo di poter esprimere.Con gli occhi chiusi ti misuri con il “profondo blu” penso sia l’Io primordiale che raccoglie e custodisce il patrimonio più prezioso di ogni essere umano quello capace di esprimere intensamente ogni emozione, perplessità ma soprattutto ogni possibilità data o creata. Ho sentito vicino tutto il gruppo al quale va un affettuoso abbraccio. Molto preziosi sono stati i suggerimenti pre-pièce di Sole e Nero che mi hanno fatto riflettere e aiutato ad “entrare” nel personaggio Barbablù- Konrad Lorenz.E’ stato bello ascoltare le parti di tutti gli attori, dei narratori delle voci fuori campo ed immaginare la loro rappresentazione in scena, in un miscuglio di emozioni e tensioni ed allora lì ho pensato:Ce la possiamo fare! Ce la posso fare!Grazie director. Grazie gruppo
Grande Romeo, ci sei anche tu, e questo è un valore aggiunto di non poca importanza. Un abbraccio. Nero
Ieri è stata una giornata intensa,piena di emozioni,mi sono sentita libera d'esprimermi, ho avvertitoquesto mescolare nel dare, ho ascoltato l'incontro con l'altro mitigato dal calore che si riusciva a percepire. Ho sentito una pienezza sconvolgente. Caro Director grazie che riesci a muovere i fili, quelli giusti, con armonia e ...Sei magico siete magici.Ogni incontro riesce a darci, a nutrirci, a migliorarci. Mi sento tanto Rebecca e tanto Barbablù .Denudarci non è semplice, ma mi sento sempre più...Beatrice
Caro director e cari amici, penso che oggi abbiamo toccato il punto di non ritorno, ormai siamo dentro la piece che andremo a rappresentare, con le nostre energie e le nostre difficoltà che si sono fuse in un abbraccio liberatorio. Abbiamo ricevuto e ci siamo dati il dono di noi stessi, senza nasconderci da maschere immaginarie per celare le nostre debolezze, scoprendoci più veri. Questo mi ha fatto sentire parte di qualcosa, ma non meno importante dell'insieme, nel percorso che stiamo facendo. Sono certa che ognuno di noi trasmetterà all'altro, come nel gioco del filo, una energia nuova da prendere e fare propria e da regalare agli altri.
RispondiEliminaUn grazie e un abbraccio al nostro director e a tutti voi. Sole
Punto di non ritorno...fai pensare a quella porta che, una volta superata, non promette ritorni, ma chiede ridefinizione del tuo rapporto con la realtà. Non sai magari come, ma nulla può essere come nel tempo prima di attraversarla. Passi incerti, ma finalmente cosapevoli, dubbiosi, ma hanno il coraggio di sposare l'intenzione all'azione, in barba (!) al prezzo non previsto del destino di Blue Beard o di quello di Rebecca. Come i vostri oggi, che performavano testi e dialoghi al buio, contro scenari possibili solo nelle vostre teste, prove d'autore delle vostre storie silenziose, fatte di pensieri e ricordi, nel rumore di fondo del lavoro dell'inconscio, nel mix con le musiche di Blue Beard. Dialoghi imprevisti tra stralci di copione, esclamazioni di testo, interrogativi drammaturgici resi vitali e deambulanti in cerca di ospitalità nell'"altro". Tu (Stella ed io ti abbiamo vista) hai espresso, dietro e fuori i tuoi occhi chiusi, più pathos del solito, quello che appartiene al tuo processo drammaterapico con gli altri. Più nessuna differenza tra dentro e fuori, quando il pregiudizo è frantumato dal buio; in questa occasione alleato. Hai dato molto, hai ricevuto molto.
RispondiEliminaQualche anno fa, portata in scena da un gruppo di drammaterapia guidato da te, director, l'interpretazione della fiaba di Barbablù. All'epoca mi riconobbi molto in quell'uomo che, a suo modo, amava e teneva in scacco le donne che avevano la fortuna-sfortuna di incontrarlo e di legarsi a lui. In fondo rispecchiava la mia educazione, il retaggio storico dei miei genitori e della società dell'epoca, del mondo patriarcale fatto di scale gerarchiche che tutti si portavano dentro. La paura di amare e di essere sopraffatto faceva il resto. Mai concedere tutto; lasciare sempre un angolo buio...
RispondiEliminaOggi è diverso, Barbablù è stato sostituito da un uomo che non ha bisogno di stanze segrete per sentirsi padrone di qualcosa, ma soprattutto non ha la necessità di nascondere le sue intime verità (brutte o belle non importa...)
La consapevolezza e l'accettazione che dentro ogni essere umano possa albergare un Gille de Rais sopito e sedato da una serie di valori e sentimenti propri dell'essere umano -raziocinio, cultura, rispetto, ecc...- necessari al vivere di una società civile, non mi ha sconvolto, bensì mi ha permesso di accettare la diversità e la difettosità mie e degli altri come un dono, e non come una penalizzazione. E la consapevolezza di esserci, e di far parte di qualcosa di più grande, di "gruppale", mi fa sentire meno solo. Unico e speciale sempre, come ognuno di noi, ma insieme agli altri. Come oggi, insieme, ad occhi chiusi per vedere meglio...
Alla fine di un’intensa giornata passata insieme, come tante altrettanto interessanti, non abbiamo avuto il tempo e forse il modo di restituire il feedback di quanto vissuto. Tempo che ora voglio qui esprimere come naturale proseguimento dei processi attivati.
RispondiEliminaDevo subito e con stupore dire a tutti che ho trovato molto fruttuoso il modo di rappresentazione della pièce che ci hanno dato, con le loro capacità, il Director e l’assistente Blue.
La realtà intesa come spazio fatto di cose, di misure, di persone e circostanze quindi di un luogo spazio- temporale mi sono accorto con grande sorpresa che aveva frenato la mia creatività, le mie capacità più nascoste e segrete e non mi aveva consentito di esprimermi al meglio nella prova precedente. Mi aveva quasi mortificato davanti a me stesso perché avevo provato la parte e pensavo di poterla rappresentare bene.
Ora mi sono riscoperto tutto nuovo, con delle capacità che non credevo di poter esprimere.
Con gli occhi chiusi ti misuri con il “profondo blu” penso sia l’Io primordiale che raccoglie e custodisce il patrimonio più prezioso di ogni essere umano quello capace di esprimere intensamente ogni emozione, perplessità ma soprattutto ogni possibilità data o creata.
Ho sentito vicino tutto il gruppo al quale va un affettuoso abbraccio. Molto preziosi sono stati i suggerimenti pre-pièce di Sole e Nero che mi hanno fatto riflettere e aiutato ad “entrare” nel personaggio Barbablù- Konrad Lorenz.
E’ stato bello ascoltare le parti di tutti gli attori, dei narratori delle voci fuori campo ed immaginare la loro rappresentazione in scena, in un miscuglio di emozioni e tensioni ed allora lì ho pensato:
Ce la possiamo fare! Ce la posso fare!
Grazie director. Grazie gruppo
Grande Romeo, ci sei anche tu, e questo è un valore aggiunto di non poca importanza. Un abbraccio. Nero
RispondiEliminaIeri è stata una giornata intensa,piena di emozioni,mi sono sentita libera d'esprimermi, ho avvertitoquesto mescolare nel dare, ho ascoltato l'incontro con l'altro mitigato dal calore che si riusciva a percepire. Ho sentito una pienezza sconvolgente. Caro Director grazie che riesci a muovere i fili, quelli giusti, con armonia e ...Sei magico siete magici.Ogni incontro riesce a darci, a nutrirci, a migliorarci. Mi sento tanto Rebecca e tanto Barbablù .Denudarci non è semplice, ma mi sento sempre più...Beatrice
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