L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







lunedì 28 giugno 2010

Drammaterapia: mentre fingiamo la vita, ritagliamoci uno spazio di autentico sogno!

@ director

Gianni ci scrive del "tempo"...Il tempo "dentro", teoricamente, non ha la scadenza del tempo "fuori" e proprio per questo (per il più esperti del nostro CDIOT) nascono i problemi e le fortune nel processo In-Out del teatro che usiamo! La coscienza dell'Io, da una parte, ci pemetterebbe di gestire le situazioni quando i nostri tempi sono sfalsati tra desiderio e rinuncia, ad esempio; ma poi, quella meravigliosa macchina pensante che noi siamo ha anche un inconscio che spesso non ci sta alle decisioni che si prendono, che rigurgita "fantasmi", ma altrettanto spesso anche "sorprese", che confonde sogni e realtà. Se noi prendiamo atto delle nostre difficoltà, allora il "tempo scaduto" non ti tirerà verso la deriva del "perso per sempre", abbandonato, ferito, rapito...e tutto sarà ancora possibile. Forse in modo differente, ma possibile. La tua interpretazione di venerdì, Gianni, mi ha commosso nella sua bellezza, eri nudo, povero di prove, anzi privato di ogni preparazione e tuttavia hai "abitato", riempendolo, quello spazio da "vero" attore.  Ecco la giusta situazione (perchè in drammaterapia) dove portare la propria "storia", stralci impensabili di essa, senza strumentalizzazione ai fini della performance, ne enfatizzazioni recitative che parlano troppo di noi -Landy la chiama distanza estetica. Anzi, mi hai anche confortato dall'emozione negativa sperimentata poco prima in altra situazione. Ma la vita è così. Hai dimostrato a tutti ed a me che il processo drammaterapico lavora e te ne sono grato con gli altri. Ti rivedrai presto nel video, con i tuoi carissimi compagni di lavoro, bravi anche loro; tu hai mostrato di essere cresciuto nella tua bellissima imperfezione! Quale paradosso, questo rimando costante a quanto può essere colmato, senza la presunzione di "riempire". Ebbene...che si continui così!

1 commento:

  1. Caro director, la cosa straordinaria è che mi sembra di non aver fatto niente. Non perché sottovalutassi la situazione del momento, ma perché ho lasciato parlare il mio interlocutore interiore e, nel rispondere alle domande della voce fuori campo, aveva la naturalezza di chi stava recitando se stesso e la propria folle ricerca della verità. Grazie. Nero

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