L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







giovedì 17 giugno 2010

Drammaterapia: Imparare a Camminare sull'Acqua

@ director

La ricerca di abilità "perdute da sempre" (!) o momentaneamente dormienti (i traumi, l'abbiamo visto, possono causare questo) non costituisce una caccia al tesoro, ma piuttosto un percorso che veicola la nostra consapevolezza in settori segregati della nostra mente e vi fa abitare "coraggio", "rischio", "libertà" ed "espressione". Nulla è creativo di per sè, se non nell'incontro (pensato o realizzato che sia) con la realtà. Il dato più saliente della ricerca  e dell'applicazione in psicoterapia negli ultimi trenta-quarant'anni (attraverso i suoi nuovi, ma anche datati statuti operativi) è che la nozione di "esperienza" ha sostituito quella esclusiva di "comprensione". A voler essere riduttivi, potremmo dire che l'insight non è patognonomico -non necessariamente- di "cambiamento" o della risoluzione dei sintomi e che, quindi, qualsiasi operazione che avvenga e che continui a lavorare solo nel "laboratorio", duale o gruppale, di un setting non assicura l'esclusività della "guarigione". Questo vale in quadri clinici conclamati, ma anche per la più pervasiva nevrosi dell'essere che sia "preda" di stili di vita disarmonici e non in accordo con le sue esigenze più autentiche e profonde. Così, anche per quanto riguarda le risorse, esse vengono sollecitate a vedere la luce, se vi è il contesto adatto in cui incubarle e farle nascere ed accompagnare per i primi passi. L'esperienza, ancora una volta, è sovrana e sovrano è il rapporto con l'altro, che possa costituire un casuale incidente di percorso o un causale stimolo ambientale. L'assenza di risposte adattive (la risorsa), come la sua presenza, pre-esiste nel suo paradigma di individuo-ambiente, al di fuori del quale può essere solo l'ipotesi manovrata (a volte solo lusingante) di chi fantastica l'incontro autentico con il mondo, con puntate virtuali che, apparentemente, non fanno perdere mai a quel tavolo di gioco. L'immaginazione, la suggestione sono motori fondamentali, che tuttavia non possono eludere il contatto con la realtà, se non a costo di generare una condizione frustrante e potenzialmente lesiva per le risorse di un individuo. A dirvi questo è una persona che ha studiato ed indagato i meccanismi della suggestione e della persuasione per oltre trent'anni, ma che crede fondamentalmente nella libertà dell'individuo. A cosa serve "ipnotizzare una persona in cinque secondi", se poi quella persona non prenderà mai le decisioni opportune neache in una vita? Nessuno può sostituirsi a l'altro, ma ne è sempre testimonianza, anche se inconsapevole.
E' questo che fondamentalmente state apprendendo in questa fase del vostro percorso attoriale, mentre le quinte ed il proscenio sono abitati da vagiti impudici e singhiozzi irriducibili. La nostra umanità, scevra di pedagogia obsoleta, ma attenta ai segni ed ai simboli, ai punti cardinali, alle stelle ed al silenzioso ruggito della terra, anche se lontani dalla savana.
Domani, ancora in rotta...per camminare sull'acqua.

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