L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







sabato 4 dicembre 2010

Drammaterapia: i personaggi invisibili

@ Director

Signore, signori, amici, colleghi…le star di questa piece non sono le Rebecche, né i Barbablù; non va ricercata nella partecipazione straordinaria delle “giovani donne crescono” del prologo che narra la fiaba. Perfino il “destino”, personaggio di tutto rispetto del nostro “Blue Beard, To want, To Need, To Be”, che tanto conduce il gioco del play, visibile in un atto, ma comunque presente ed incombente su tutti gli altri, non risponde a questa privilegiata etichetta. Tutti questi sono bravissimi, ma la star è un'altra. Difficile presentarla, perché non è nella locandina, ma gira in ogni strada, rubando applausi, e dietro quelli pianti, sorrisi, segreti, monologhi, chiasso, silenzio e spesso creando anche diversi inconsapevoli danni.
Si chiama “Vento”. Proprio così, impalpabile, ma capace di spostare persino il destino di un uomo, o di una donna, qui di dialogare con i miei attori.
Quando una settimana fa, con il gruppo degli attori, l’ho introdotto nella piece, nelle tracce musicali, ho dovuto presentarlo e spiegare come il suo importante uso in quanto si andava rappresentare era intensamente simbolico, come molte cose ospiti del palco, ma “lui” di più. Ha avuto la funzione di spingere alcune urla tra le stanze del castello, di diffondere lo strazio del pianto di Rebecca, di far volare in alto il sogno dell’amore di Barbablù e delle sue spose, eguali, diversi? Non importa, sempre verso l’alto dei cieli e poi nel basso della perdita, a terra. Ha fatto scivolare il pettegolezzo sopra i muri di stanze troppo grandi eppure piccole per bastare a Rebecca, poco proprie per avere porte che appartengono "di più" ad un signore padrone. Ed i sospiri? Anche quelli sollevati, come le vesti modello Mondrian che ho disegnato, che mi hanno tagliato altri (la sarta di scena), che gli attori si sono cuciti, costruendoli.
Il Vento non sposta solo le case, il mare, appena appena tagliato in lunghe ferite di breve durata dalle vette aguzze delle montagne, esso spinge le vele della conoscenza, trasporta il profumo dell'amore, della guerra, della preda, del tamburo, alzando alto il fumo dei nostri segnali. Scompiglia i capelli degli uomini troppo importanti, rende “folle” il cielo di una notte stellata sulla tela di Van Gogh, rende concerti unici soffiando l'organo di un canneto. Riesce a rompere i piani della tua gita fuori porta, o a farti uscire da quella nella bella giornata che dopo viene. E poi, se sei stata troppo ferma ed al riparo da lui, nelle tue stanze dorate, lascia che tu capitoli nella storia di qualcun altro. Allora io gli ho chiesto di soffiare forte per portare Rebecca nel suo passato, nella casa paterna, materna, fraterna, domestica, povera, ricca, sognante e disperata insieme. Chi meglio del Vento può spostare il tempo e non solo quello atmosferico, se può rimettere in moto una pendola o suggerirci che molto tempo è trascorso da quella volta...
Ecco ora ha avuto la sua presentazione, per il resto lavorerà con noi e voi cucendo e scucendo sogni e realtà. Vi ringrazio. Che l'atto inizi.

6 commenti:

  1. Il vento tra gli attori??? Star della piece? Ma se ha provato solo una volta...

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  2. E' vero, ha provato solo una volta...O meglio, è stato provato solo una volta dal gruppo delgi attori. Ci sono cose che si riprovani tutta una vita e non si apprendono mai...Altre "possono" diventare comprensione o repertorio, dopo una volta sola! Sarebbe stato bene aggiungere anche un punto esclamativo al tuo commento, aiuto-regia...così suona serio, improprio. Director

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  3. PS
    ...dimenticavo. In drammaterapia non esistono star personaggi, ma solo il simbolo può assurgere a quel ruolo nell'interprete.

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  4. La star che sono riuscita a leggere Venerdi sera era forte, coinvolgente, aleggiava su ciascuno di noi dando vita a momenti magici e impegnativi. Mi ha impressionato la bravura del nostro amico Libertà,l'angoscia urlata, il pianto sommesso, i sospiri, il dolore.Note che vibravano forti,leggere ma che ci accompagnano all'unisono in questo percorso...

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  5. Evviva il vento, che ha cancellato tutto e mi ha dato modo di interpretare, Barbablù visto da Freud, non so perchè ma è successo, questo è veramente straordinario, non ero consapevole di tutto ciò , quanto è vero che le nostre paure, non ci permettono di andare oltre,lasciandoci all'oscuro dalle nostre risorse, relegandoci così in una vita già scritta. Grazie Director del "vento". Liberta

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