L'Atelier LiberaMente è uno spazio aperto, nella misura in cui va consolidando il suo pensiero e la sua pratica. Un blog permetterà di estendere l'area comunicativa, un "drama" allargato delle idee e delle competenze. Director, E. Gioacchini







lunedì 24 gennaio 2011

CINEMA-DRAMATERAPIA SEMINARIO: Una Camera a Guado nello Stagno


Roma, 3 febbraio 2011

L’ottica di una camera che riprende sopra e sotto la superficie del guado. Per metà ranocchio e metà Principe, l’interprete-personaggio è condotto dentro la pellicola a rivisitare i propri gesti ed abiti, mentre continua a lavorare il processo dramma-terapico: cinema-dramaterapia.
Il Seminario sarà preceduto dalla Presentazione del Volume

"Costruire lo Sguardo", di Plinio Perilli, Ed. Mancosu, Mi.2009

Performance Introduttiva di Nina Maroccolo

leggi il comunicato COMUNICATI STAMPA-NET
prenotati info.atelier@dramatherapy.it

3 commenti:

  1. leggo e rileggo questo post , cercando di capire cosa ci riserveranno il seminario e il libro di Plinio. Mumble.. mumble

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  2. Carissima bleu, leggo e rileggo anch'io...
    Libro di Plinio e Performance di Nina?
    Doppio Mumble... mumble...
    Nero

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  3. Da NINA-INDACO
    *
    Non sarà semplice per me. Non lo sarà affatto, cari Nero e Blue. Verrò a Tor di Fiorenza vuota, senza aspettative, il cuore intasato da un antico struggimento; nuda, con le mani aperte - i vostri occhi su di me.
    Andrà bene la perfomance? Non lo so.
    Non lo so mai, qualunque occasione si presenti. Una cosa è certa: pretendo il meglio, non mi risparmio, sono esigente.
    Vorrei dare-donare al "pubblico" tutto ciò che questo vuoto contiene. Il 3 febbraio saranno i vostri cuori a diventare il mio pieno.

    Ritorno da un remoto passato che non m'appartiene più. Mentre la strada è, ancora una volta, quel percorso necessario che m'invita alla vita - e alla vita mi restituisce.

    In&Out: voce, movimento, canto, corde di un'arpa, pizzicato, altre corde il cui nodo scintilla nell'offrire sul banco di prova le nostre quotidiane difficoltà.
    In&Out. Drama.

    Non aver più timore delle Cose Di Sempre. Probabilmente, a forza di spostarle più in là, sono precipitate nel vuoto. Ma sono cadute dal cornicione cortazariano di casa Humboldt per assenza di spazio? [il concetto di spazio implica un gemellaggio con Luogo, Immagine, Architettura dello Sguardo, Significato di un Insieme]; oppure è quel "Sempre" il nucleo delle Cose?

    Cos'è un'immagine proiettata sullo schermo? Quanto corrisponde alla realtà? Fino a quale punto Noi viviamo di/in realtà moltiplicate?
    Nello splendido film "Gli ultimi fuochi", il protagonista - Robert De Niro nei panni del geniale regista Monroe - ha un diverbio con uno dei suoi sceneggiatori. Questi non comprende la "logica" di alcune scene, una parte dei dialoghi dei personaggi e, infine, la trama del film per lui "inesistente".
    La risposta di De Niro ci lascia SPAZI aperti... NON tutto è rapportabile alla formuletta dell'intendimento lineare, preciso, conforme a ciò che lo spettatore convenzionalmente si aspetta.
    Così, Monroe, mima una scena apparentemente senza senso, eppure ricchissima di particolari e dettagli importanti. L'andamento, tra l'altro, possiede uno stile narrativo preciso (ed ed ecco il film dentro il film).
    Questa scena, interpretata dall' "attore"-regista De Niro-Kazan, ha dunque un inizio, ma non una fine. Semplicemente, tralascia ciò che il pubblico in sala vorrebbe!
    "Questo è Cinema", concluderà Monroe.
    Io aggiungo: "Altre visioni"...

    Un caro saluto a tutti,
    Nina*

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